La biodiversità calabrese è ricca di frutti locali

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La biodiversità calabrese è ricca di frutti locali che non sempre rispondono ai canoni propri del mercato, ovvero forme perfette e standard, ma vincono per gusto tra i consumatori. È il caso delle merendelle o “sbergia” da inserire nel gruppo delle nettarine, della famiglia delle pesche. Considerato un prodotto minore e di nicchia, in alcune zone della Calabria vanta una buona tradizione di coltivazione e consumo. Un frutto che si distingue per colore e soprattutto per profumo e sapore. La “sbergia” o merendella negli ultimi anni ha avuto una maggiore considerazione su alcuni mercati locali e anche nella grande distribuzione, in aree ben delimitate del territorio. Questo dimostra che il frutto locale riscuote un successo commerciale.

Un rilancio della cultivar potrebbe consentire un ulteriore aumento di redditività e di diffusione.

La pianta di merendella si presenta con rami misti corti e corteccia di colore prevalentemente rosso. La concimazione è di base e viene integrata con la fertirrigazione.

La propagazione avviene per innesto su GF677 o Franco. In passato, ma anche oggi avviene in piccoli orti per seme. «Così – rileva Gregorio Gullo dell’Università di Calabria –si è dato origine a una popolazione nell’ambito della quale sono stati individuati cloni precoci, con maturazione differente rispetto alla tradizionale ‘madonna di agosto’ che si produce nei primi quindici giorni del mese estivo. Sul mercato oggi è presente la ‘madonna di giugno’ e quella di ‘luglio’. Inoltre sono stati individuati cloni tardivi con maturazione a settembre».

Gullo ha dedicato molti studi a questo frutto ed è di prossima pubblicazione un suo libro proprio sulla merendella.

Quella prodotta a giugno e luglio è più chiara come colore, mentre quella che matura ad agosto ha le facce con tonalità più rosse.

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La fioritura avviene tra fine marzo e gli inizi d’aprile. Le gemme sono a fiore, le foglie sono caratterizzate dal lembo ondulato con margine seghettato e glandole fogliari reniformi.

Il fiore è di media grandezza e di tipo rosaceo, il colore dei petali è rosa.

Il sesto d’impianto è di 3×5 con circa 666 piante a ettaro. È una pianta di media vigoria che viene allevata a vaso.

La potatura verde viene effettuata una prima volta nei mesi di maggio, giugno e serve alla rimozione dei succhioni, all’alleggerimento delle punte, con l’asportazione di germogli competitivi con le frecce. Inoltre vengono eseguiti interventi di cimatura, piegatura e curvatura dei germogli. Di solito, si effettua un’altra potatura verde tardiva, nei mesi di agosto e settembre, che anticipa quella invernale e a volte la sostituisce. Questa operazione, serve a contenere il vigore della pianta, producendo un effetto positivo, sulla qualità del frutto.

Le operazioni di diradamento, si eseguono per la merendella, detta ‘madonna di luglio’ prima dell’indurimento del nocciolo in modo leggero e in modo più intenso per quella denominata ‘madonna di agosto’.

La raccolta avviene a mano perché i frutti sono molto sensibili agli urti. La forma è sferica, leggermente schiacciata. Spesso l’epicarpo sottile di colore giallo chiaro è caratterizzato dalla presenza di marezzatura della superficie del frutto. La buccia è sottile e liscia, aderente alla polpa. Il colore del frutto varia dal giallo verde al giallo chiaro, da sotto l’epidermide sino al nocciolo. Ha una consistenza media, una tessitura fine, un buon sapore ed è molto profumata. Il peso dei frutti oscilla da 60 grammi per quelli maturati nel mese di agosto ai 100 grammi per quelli di luglio. Il frutto è molto profumato ed aromatico, mentre il grado zuccherino varia da 11 a 13 (°brix).

Il nocciolo è piccolo e di colore marrone.

Per il controllo delle infestanti è più adatta la trinciatura. Il frutto è soggetto ad attacchi di mosca della frutta, questo avviene di più per le tardive che per le precoci, sono consigliati i trattamenti da metà giugno ed il monitoraggio con le trappole.

La pianta è soggetta ad attacchi di tripidi che possono essere fronteggiati con trattamenti di spinosad durante la fioritura. Mentre per quelli di monilia i trattamenti vanno fatti da marzo con spirotetramat. Per far fronte agli attacchi di bolla si può intervenire con il rame tra ottobre e dicembre, mentre l’oidio si può combattere con lo zolfo dalla scamiciatura del frutto.

La superficie stimata in Calabria, di merendelle si aggira intorno ai 60 ettari di cui oltre cinquanta nell’area della piana di Lamezia e il restante sulla zona ionica catanzarese.

Il frutto viene venduto al dettaglio, per il periodo delle precoci e fino a luglio intorno a 3,50 euro, mentre da fine luglio a metà agosto la quotazione scende a 2,50 per poi risalire di nuovo oltre i 3 euro. Al produttore invece viene pagato di solito un prezzo che oscilla tra 0,70 e 1,20 euro al chilo.

Un frutto da valorizzare per ridare gusto e colore a un mercato spesso omologato e per conservare la biodiversità. In questa direzione stanno lavorando Università di Reggio, imprenditori agricoli e vivaisti. Con il consenso dei consumatori.

Vincenzo Canonaco

Fonte: http://www.rivistafrutticoltura.it/merendella-conti-possono-tornare/

 

Foto RETE

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