
Giuseppe Galtieri
La leva ha rilevanza costituzionale ed è solo sospesa: per cui il reato di renitenza alla leva non è totalmente abolito.
Che vi piaccia o no, il servizio militare obbligatorio non è stato affatto abolito. Si tratta di una semplice sospensione, che peraltro non opera sempre; infatti la legge prevede l’operatività della chiamata obbligatoria a specifiche situazioni e a ipotesi eccezionali, rilevanti sia in tempo di guerra che in tempo di pace. È quanto chiarito dalla Cassazione con una sentenza di due giorni fa. Una notizia affatto confortante di questi tempi, dove i venti di guerra spirano a pochi chilometri dalle nostre coste. Né, del resto, potrebbe essere diversamente: infatti l’obbligo del servizio militare è un principio costituzionale, che una legge ordinaria non potrebbe mai abrogare definitivamente.
La Costituzione stabilisce che “il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge …”. Questo significa che la legge può solo regolarne l’esecuzione – ed eventualmente sospenderlo per un periodo di tempo determinato o indeterminato – ma non può certo abrogarlo definitivamente; per tale compito sarebbe necessaria solo una legge costituzionale o una modifica della stessa Costituzione.
Il risultato è che non è neanche completamente abolito il reato direnitenza alla leva ma ne è solo ridotta l’operatività : con la conseguenza che, per le condanne avvenute in passato e divenute ormai irrevocabili, non c’è più nulla da fare. Solo i procedimenti pendenti potrebbero ricevere il trattamento di favore (cosiddetto “favor rei”) derivante dall’applicazione della legge penale più lieve che, in questo caso, è l’assenza di punizione.
Fonte: http://www.laleggepertutti.it/108426_il-servizio-militare-obbligatorio-non-e-stato-abolito
Nella foto Giuseppe Galtieri mentre presta il suo servizio militare