GIOVANNINO

 

Si chiamava Giovanni Bloise, ma nel tempo contadino i cognomi si usavano poco ed in paese era noto come Giovannino ra Massarotta

Durante il tempo della sua vita (dal 1881 al 1968) il mondo ha vissuto momenti terribili. E anche la nostra Italietta non si è fatto mancare niente: i Savoia, le manie autoritarie di Crispi, gli scandali, le guerre, la dittatura fascista e, finalmente, la repubblica. Sempre però in bilico tra  tragedia e  farsa.

Era un uomo mite, con una voce squillante, il corpo appesantito dagli anni. Indossava  sempre un abito di velluto nero, un cappello, mentre un bastone lo aiutava a dare vigore ai passi.

Abitava a Sanzufia. Io lo vedevo passare quando tornava dalla campagna, mentre stavo seduto sui gradini della casa di mia nonna al Palazzotto. La sua figura un po’ ingobbita, i suoi modi discreti, la cordialità con cui s’intratteneva  mi stuzzicavano. Ho scambiato con lui solo qualche saluto. Ma anche Giovannino ra Massarotta appartiene ai miei LUOGHI DELL’ANIMA

 

Nella foto Giovannino ra Massarotta con il genero, Antonio Regina

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2 Replies to “GIOVANNINO”

  1. Cosimo Regina ha detto:

    Ah che emozione, vedere il Carissimo nonno Giovanni e papà Antonio ancora giovane.Mi dispiace tanto, peccato, … papà ci “lasciato presto”, prima di vedere “alcune piante” della sua famiglia fruttificare della “nuova e buona frutta”. Mi dispiace per la mia lentezza (….). IL NONNO GIOVANNI? Una persona GIOVIALE, dall’animo buono e bello, scherzoso e paziente pur con tutte le difficoltà che la vita le aveva riservato. CHE COSA? La perdita della moglie (la nonna Antonia Forestieri morta giovanissima che, io non ho conosciuta), la perdita dell’occhio in una occasione di lavoro, il diventar un pò curvo con il tempo per il duro lavoro, ecc.. Mi postava spesso con sè alla marina,perchè lo seguivo e ascoltavo le sue indicazioni. Che dire di quelle zuppe la mattina, con il latte della sua mucca, e poi che dire delle famose varietà di pere di fronte alla casetta (a ‘TURRA’) soprattutto le “moscate”, avente la polpa di colore marrone che, i raggi del sole la rendevano ‘dorata’. Però ricordo una BELLISSIMA PARTICOLARITA’: non ho mai sentito il nonno Giovanni bestemmiare; … si, amava imprecare “recitando” la famosa brevità de <> – che è traducibile in “l’anima tua adorata”. Bellissimo, poetico. Un abbraccio simbolico ai miei carissimi. By Cosimo R.

    • Antonio Bencardino ha detto:

      Ciao Cosimo,ricordo bene tuo padre, non tuo nonno, siamo imparentati dai Regina (mia madre),dai Bloise (madre di mio padre Bencardino) è affascinante tutto questo incrociarsi di parentele che purtroppo non se ne ha quasi più memoria.un caro saluto.Antonio

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