BISCE: come distinguerle per evitare danni?

Vipera del corno

In Italia vivono precisamente 15 specie di serpenti, 11 di questi sono “Colubridi o Colubri”, cioè serpenti completamente innocui. Gli altri 4 invece sono “Viperidi o Vipere” e possono essere pericolosi per noi, ma questo non significa che se li incontriamo ci salgono addosso e ci uccidono.

Nella prima parte dell’articolo elenchiamo le specie senza tralasciare alcun dettaglio, nel far ciò partiamo dalla specie più comune:

BIACCO (Hierophis viridiflavus):

Descrizione: E’ un serpente grandicello, slanciato, e molto veloce!

Livree e colorazioni: E’ solitamente nero e giallo, mentre nel Sud Italia e in Sicilia, ma anche nel Nord-est, è completamente nero.
Queste sono le tipiche livree e colorazioni che normalmente riscontriamo in questo serpente, ma a volte è sul grigio, o sul marrone; lo riconosciamo subito per via della sua velocità!
I giovani invece sono giallognoli con varie strisce trasversali marroncine, ed hanno un inconfondibile testa nera, con delle macchiette bianche o gialle sopra di essa.

Distribuzione italiana: E’ diffuso in tutta Italia, le isole incluse.

Lunghezza: Di solito misura 100 – 120 cm, talvolta 150 cm, ma solo raramente arriva a misurare intorno ai 170 – 185 cm.

Prede: E’ un predatore molto opportunista. Si nutre di tutto ciò che si muove, se veramente affamato! Predilige roditori, piccoli nidiacei, lucertole, persino altri serpenti! Ed è immune al veleno delle Vipere, quindi è in grado di predarle!

Habitat: Anche in questo ambito, è molto adattabile. Lo ritroviamo infatti in un infinita varietà di ambienti: boschi, campagne, pietraie, muretti a secco, sterpaglie, siepi; anche in aree sub urbane  vicino all’uomo, dove trova più abbondanza di prede!
Vive dal livello del mare fino a 2000 metri di quota.

Veleno: E’ sprovvisto di ghiandole velenifere: quindi è completamente innocuo.

Carattere: Se disturbato è molto aggressivo e mordace, ma di regola fugge sempre al minimo segnale di pericolo!

Curiosità: La sua grande adattabilità, combinata al suo carattere fiero e combattivo, hanno reso il Biacco il serpente più comune d’Italia.
E’ inoltre il più veloce, può raggiungere, pensate, gli 11 Km/h!

Biacco “carbonarius”:

SAETTONE (Zamenis longissimus):

Descrizione: E’ un serpente grande, con un corpo molto affusolato, tonico e muscoloso. Mentre si muove lentamente fa apprezzare  il suo affascinante movimento ondulatorio.

Livree e colorazioni: La testa e gran parte del collo sono giallastre, mentre,lungo il tronco, il colore diventa sempre più scuro, fino ad arrivare sul marrone o verde olivastro. E’ inoltre provvisto di varie screziature bianche su tutto il corpo.
Nel Sud Italia e in Sicilia, vive invece il Saettone occhirossi (Zamenis lineatus), che,a differenza del suo cugino, è più sul giallastro o verde oliva, con 4 strisce marroni lungo tutto il corpo. Le macchie bianche sono disposte all’interno delle linee. Gli occhi sono di un bellissimo colore rosso.

Distribuzione italiana: E’ diffuso in tutta Italia, isole incluse, ma in Sardegna è molto raro e localizzato.

Lunghezza: Arriva a misurare generalmente 150 cm. Può raggiungere eccezionalmente i 200 cm.
Il Saettone occhirossi, pare invece resti più piccolo, difatti misura generalmente 120 cm, e raggiunge massimo i 160 cm.

Prede: Si nutre con preferenza di roditori e uccelli, ma anche di lucertole.

Habitat: Predilige gli ambienti umidi boschivi con fitta vegetazione.
Dal livello del mare fino a 2000 metri di quota.

Veleno: E’ sprovvisto di ghiandole velenifere, quindi è completamente innocuo.

Carattere: Molto tranquillo, se disturbato si limita ad allontanarsi lentamente, se ulteriolmente provocato potrebbe tentare di mordere.

Curiosità: E’ anche conosciuto con il nome di “Colubro di Esculapio”, perchè si ritiene che sia il serpente raffigurato nella verga magica di Esculapio, ed è tutt’oggi il simbolo della medicina.

Saettone “Zamenis lineatus”:

NATRICE DAL COLLARE (Natrix natrix):

Descrizione: E’ un serpente di taglia media, il corpo è di scarso tono muscolare, ha squame dorsali carenate, quindi dà l’impressione di un serpente “ruvido”. La testa è abbastanza distinta dal collo.

Livree e colorazioni: E’ grigiastra o verdastra, la colorazione stessa è di scarsa tonalità; è inoltre facilmente riconoscibile per avere distribuite lungo tutti i fianchi delle barre nere verticali.

Distribuzione italiana: Diffusa in tutta Italia, le isole incluse.

Lunghezza: I maschi rimangono di dimensioni inferiori rispetto alle femmine, difatti generalmente si incontrano animali lunghi 70 – 90 cm. Per i maschi la lunghezza massima raggiunta è di 120 cm circa. Mentre per le femmine intorno ai 180 cm.

Prede: Si nutre di anfibi e pesci, più raramente di roditori. E’ particolarmente nota la predazione di grandi natrici su grandi femmine di rospo comune ( Bufo bufo) !

Habitat: E’ una specie prevalentemente acquatica, vive quindi nei laghi, fiumi, corsi d’acqua, stagni ecc..ecc..
Tuttavia, è possibile incontrare alcuni esemplari molto distanti dalla più vicina risorsa d’acqua. Soprattutto in ambienti umidi, dal livello del mare fino a 1800 metri di quota.

Veleno: Possiede una speciale ghiandola velenifera, che gli permette di immobilizzare i pesci per qualche secondo, che altrimenti fuggirebbero via. Per l’uomo è completamente innocua.

Carattere: Abbastanza docile, morde molto raramente. Usa svariate tecniche di difesa per scoraggiare l’aggressore: per prima cosa, se vicino all’acqua, vi si tufferà all’interno per poi riemergere qualche minuto dopo. Se distante dall’acqua tenta ugualmente la fuga. Se impossibilitata dalla fuga appiattisce la testa e sibila profondamente, per presentare un aspetto minaccioso. Ma se anche questo non dovesse bastare, il serpente usa “la tanatosi”, che è una speciale tecnica di difesa che questa specie sa utilizzare alla perfezione: si ribalta, fa penzolare la lingua, ed emana un fetido odore dalla cloaca in modo da sembrare morta. Solo se ulteriormente provocata può tentare falsi attacchi e soffi.

Curiosità: Insieme al Biacco, è il serpente più comune d’Italia: basti pensare che la femmina depone fino a 70 uova.

Natrice dal collare:

NATRICE TASSELLATA (Natrix tessellata)

Descrizione: Come la Natrice dal collare, ha un tono muscolare poco elevato, ed ha squame dorsali carenate. La forma della testa è molto particolare, ossia di forma allungata.

Livree e colorazioni: E’ color panna, talvolta grigiastra, con vari tasselli grigio scuro sparsi lungo tutto il corpo, spesso disposti a scacchiera. Eccezionalmente si possono incontrare esemplari particolarmente scuri.

Distribuzione italiana: E’ presente in alcune zone dell’Italia continentale e peninsulare.

Lunghezza: La taglia media è di circa 70 – 80 cm. Può raggiungere i 100 cm, raramente 130 cm.

Prede: Si nutre esclusivamente di anfibi e pesci.

Habitat: Specie esclusivamente acquatica. Laghi, fiumi, corsi d’acqua, canali d’irrigazione, pozze, stagni e canneti sono i suoi habitat.
C’è da aggiungere che l’affinità per l’acqua di questo serpente, lo spinge persino ad adattarsi sulle spiagge. Alcuni esemplari sono stati trovati in mare a 5 km dalla costa!
Dal livello del mare fino a 1300 metri di quota.

Veleno: Sprovvista di denti veleniferi, è completamente innocua.

Carattere: Del tutto identico a quello della Natrice dal collare, solamente che più raramente si finge morta.

Curiosità: Negli habitat ideali, soprattutto in estate, è facile incontrate moltissimi individui in poche centinaia di metri quadrati!

Natrice tassellata:

NATRICE VIPERINA (Natrix maura):

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Descrizione: Leggermente più robusta delle due cugine, ha comunque squame dorsali carenate ed una testa  triangolare.

Livree e colorazioni: E’ color panna, grigiastra e talvolta violetta. Presenta un vistoso zig-zag lungo tutto il dorso che si presenta sempre più scuro del colore dorsale. Lungo i fianchi è ricoperta di ocelli giallastri contornati di bianco o di nero.

Distribuzione italiana: E’ molto comune in Sardegna, vive poi in Liguria fino ad arrivare all’Oltrepò Pavese.

Lunghezza: La taglia media è di circa 80 – 100 cm. Anch’essa raggiunge una lunghezza massima di circa 130 cm.

Prede: Si nutre di anfibi e pesci.

Habitat: E’ la Natrice in assoluto più legata all’acqua. Gli ambienti sono identici a quelli della Natrice tassellata, ma essendo più schiva, difficilmente si trova vicino all’uomo, e quindi sta alla larga dalle spiagge.
Dal livello del mare fino a 800 metri di quota.

Veleno: Non ha denti veleniferi, è completamente innocua.

Carattere: Come tutti i natricini, è molto calma e tranquilla. Ha tecniche difensive tuttavia diverse e spesso ingannevoli. Come dice il nome “Natrice viperina”, questa specie imita proprio la Vipera nel difendersi. Ha  una testa triangolare. Se minacciata, piega il collo a “S” e sibila rumorosamente.

Curiosità: Nonostante in Sardegna non vivano Vipere, questa specie è spacciata per pericolosissima dai contadini sardi. In verità, come già detto, è totalmente innocua.

CERVONE (Elaphe quatuorlineata):

Descrizione: E’ un serpente grosso, lungo e muscoloso. Ha squame dorsali carenate.

Livree e colorazioni: Presenta esclusivamente un unica livrea: marrone, con 4 strisce nere lungo tutto il corpo. Qualche differenza ci può stare nelle linee, che a volte sono più marcate ed evidenti, altre volte un po’ meno.
I giovani esemplari, tuttavia, sono bianchi e ricoperti di chiazze nere lungo tutto il dorso.Quando si appresta all’età adulta, le macchie iniziano a sfumare, dando origine alle tipiche linee.

Distribuzione italiana: Vive nell’ Italia centrale, dalla Puglia alla Toscana.

Lunghezza: La taglia media si aggira sui 130 – 150 cm. Raggiunge facilmente i 180 -. 190 cm. Rari esemplari s’incontrano di oltre 200 cm, nonostante la taglia massima riportata sia di ben 260 cm,

Prede: Data la mole, si nutre di animali molto grandi: piccoli mammiferi, grossi roditori, uccelli e uova.

Habitat: Ama le zone aride e sassose, frequente nelle campagne, Ma anche nei corsi d’acqua, aree boschive e pietraie.
Dal livello del mare fino a 800 metri di quota.

Veleno: Sprovvisto di denti veleniferi, è completamente innocuo.

Carattere: E’ un serpentone molto docile e tranquillo, difficilmente si innervosisce se disturbato, si limita ad allontanarsi a media velocità. Morde in casi estremi.

Curiosità: Il Cervone, è spesso frutto di leggende, inventate da contadini nel corso dei secoli, le quali vogliono che sia un serpente ghiotto di latte, e che per nutrirsene si attacchi direttamente alle mammelle delle mucche. Questa fandonia gli ha riservato il nome dialettale di “Pasturavacche”.
In verità, i rettili non possono digerire il latte, e morirebbero se ne ingerissero qualche goccia.
Probabilmente la leggenda ha avuto origine da Cervoni uccisi nel periodo degli amori, quando le femmine erano piene di uova, ed i contadini vedendo quel liquido biancastro all’interno del serpente, hanno ingenuamente pensato che si trattasse di latte.

COLUBRO LISCIO (Coronella austriaca):

Descrizione: Serpente di taglia piccola, dal corpo tozzo e dalle squame molto lisce: da qui il suo nome volgare.

Livree e colorazioni: E’ generalmente marroncino chiaro, con varie macchiette scure lungo tutto il corpo; ha il collo tozzo ed una grossa macchia marrone sulla nuca. La variabilità sta più nei disegni che nel colore, infatti le macchiette talvolta possono avere forme differenti e disposte in maniere sempre diverse.

Distribuzione italiana: Vive in tutta Italia, Sardegna esclusa. E’ comunque molto localizzato.

Lunghezza: Generalmente intorno ai 50 cm. Più difficilmente sugli 80 cm, e molto raramente oltre i 90 cm.

Prede: Si nutre prevalentemente di orbettini, serpenti più piccoli, roditori e raramente nidiacei.

Habitat: E’ frequente soprattutto in aree di montagna, più difficilmente in pianura. Si rinviene nelle località assolate delle boscaglie, foreste, viottoli e pietraie.

Veleno: E’ dotato di una piccola ghiandola velenifera, che serve a bloccare la preda per qualche istante. Probabilmente è una tecnica di caccia che ha sviluppato per via della lentezza con cui si muove. Completamente innocuo per l’uomo.
Dal livello del mare fino a 2100 metri di quota.

Carattere: E’ di solito molto tranquillo, se disturbato diventa un pò vispo, e talvolta può anche arrivare a mordere.

Curiosità: Un metodo sicuro per non confonderlo con il Colubro di riccioli è osservare il collo: Tozzo nel Colubro liscio; Quasi assente nel Colubro di riccioli.

COLUBRO DI RICCIOLI (Coronella girondica):

Descrizione: Come il suo parente stretto, anch’esso è un serpente di piccola taglia, dal corpo però più slanciato e affusolato. Squame dorsali lisce.

Livree e colorazioni: Il colore di fondo varia dal grigiastro al rosa – arancio. Lungo il dorso ha generalmente un disegno a onde, e sulla nuca, anziché una grossa macchia nucale, ha due strisce scure.

Distribuzione italiana: La rarità di questo serpente, non ha dato molti accertamenti sulle località in cui si presuppone viva. E’ di certo assente in Sicilia e in Sardegna, raro nel Sud Italia. Lo si rinviene con più frequenza dall’ Italia centrale al nord Italia.

Lunghezza: Intorno ai 50 cm, raramente oltre 70 – 80 cm.

Prede: Si nutre soprattutto di sauri, quali lucertole, orbettini, luscengole e gechi.

Habitat: Macchie, pietraie, muretti a secco, zone aride.
Dal livello del mare fino a 900 metri di quota.

Veleno: Sprovvisto di ghiandole velenifere, è totalmente innocuo.

Carattere: Il serpente europeo più tranquillo in assoluto. Non morde mai.

Curiosità: E’ il serpente europeo più raro. E’ molto difficile avvistarlo, poichè ha abitudini anche notturne.

COLUBRO LEOPARDINO (Zamenis situla):

Descrizione: Serpente di media taglia, dal corpo slanciato, e dalle squame lisce.

Livree e colorazioni: E’ un serpente bellissimo, che vi affascinerà sicuramente. Il colore di fondo è bianco, lungo tutto il corpo ha delle splendide chiazze rosse, la testa è gialla e nera.
Esiste anche la “varietà lineata” del Colubro leopardino, e le differenze stanno proprio nelle chiazze rosse, che in questa varietà, sono disposte come due linee rosse che percorrono tutto il dorso.

Distribuzione italiana: Vive in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Lunghezza: Misura mediamente 70 – 80 cm. Talvolta supera i 100 cm, per arrestarsi su una lunghezza massima pari ai 120 cm.

Prede: I giovani si nutrono di lucertole, man mano che il serpente cresce, si adatta sempre più ad una dieta a base di topi.

Habitat: Predilige le pietraie, le zone aride boschive, le campagne e i corsi d’acqua.
Dal livello del mare fino a 600 metri di quota.

Veleno: Sprovvisto di ghiandole velenifere, è completamente innocuo.

Carattere: Se disturbato fugge, ma se impossibilitato dalla fuga diventa abbastanza vispo, e può facilmente tentare di mordere.

Curiosità: La riduzione degli habitat, sta facendo scomparire questo serpente, che ormai è a rischio di estinzione.

COLUBRO FERRO DI CAVALLO (Hemorrhois hippocrepis):

Descrizione: Grande serpente, dal corpo muscoloso e slanciato, le squame dorsali sono lisce.

Livree e colorazioni: E’ un serpente molto elegante. Il colore di fondo è nero, ed è provvisto di un bellissimo disegno reticolato giallo, lungo tutto il corpo. Il ventre è arancione.
I giovani sono invece biancastri o grigi, con delle chiazze romboidali marroni lungo tutto il corpo; alcune aree sono color crema.

Distribuzione italiana: Vive solo in Sardegna dove non è molto comune. E’ inoltre presente nell’isola di Pantelleria: è l’unico serpente che vive sull’isola.

Lunghezza: Lungo mediamente 100 cm, può arrivare ai 150 cm. Nell’isola di Pantelleria sembra invece che raggiunga anche i 200 cm.

Prede: Grossi roditori e lucertole.

Habitat: Località aride di boscaglia, pietraie, muretti a secco e vari ambienti semi acquatici.
Dal livello del mare fino a 1000 metri, di regola non oltre i 100 metri di quota.

Veleno: Non ha denti veleniferi, è completamente innocuo.

Carattere: Come il Biacco, se disturbato diventa aggressivo, tenace e mordace, che mostrerà solo se impossibilitato dalla fuga.

Curiosità: In Sardegna fino a qualche tempo fa, visto la rarità del serpente, la sua presenza era considerata pura leggenda!

COLUBRO LACERTINO (Malpolon monspessulanus):

Descrizione: E un serpente molto grosso, muscoloso e massiccio. Ha squame dorsali leggermente carenate.

Livree e colorazioni: Non presenta nessuna livrea, è un serpente di colore uniforme: Il colore dorsale stesso, che è di scarsa tonalità, varia dal giallastro -. marroncino – al grigiastro.

Distribuzione italiana: Vive solo nell’Ovest della Liguria.

Lunghezza: Mediamente misura 130 – 150 cm. Raggiunge facilmente i 190 – 200 cm, più raramente fino a 240 cm.

Prede: Grossi roditori e piccoli mammiferi.

Habitat: Frequenta abitualmente zone aride e soleggiate, pietraie, muretti a secco, boscaglie, sterpaglie.
Dal livello del mare fino a 1000 metri di quota.

Veleno: E’ un serpente “opistoglifo”, significa che ha denti veleniferi situati nella parte posteriore della bocca, e se non afferra bene la preda, non riesce ad iniettare il veleno di cui è dotato.
Sull’uomo il veleno ha effetto visto le dimensioni del serpente, ma le conseguenze non sono per nulla gravi: gonfierà la parte colpita e potrà provocare febbre nelle 30 ore a venire.

Carattere: Aggressivo e Irrascibile, se disturbato aggredisce molto violentemente, soprattutto i maschi nel periodo degli amori.

Curiosità: Insieme al Cervone, è il serpente più grande di tutta l’Europa.

VIPERA COMUNE (Vipera aspis):

Descrizione: Serpente di piccola taglia, corto e tozzo, dalle squame fortemente carenate.

Le vipere si distinguono dagli 11 colubridi innocui, per avere:
– Pupilla verticale ellittica. (Come i gatti); nei Colubri la pupilla è rotonda.
– Squame SOPRA la testa piccole, numerose e disposte in modo disordinato; nei Colubri sono mai più di 10, grosse e disposte in modo ordinato.
– Coda molto corta e tozza; nei Colubri lunga ed affusolata.
– Lunghezza complessiva mai più di 100 cm.
– Corpo tozzo e per niente slanciato.
– Apice del muso rivolto all’insù.

Livree e colorazioni: L’ estrema variabilità della specie, ha costretto i tassonomisti a elevarla a rango di 3 sottospecie:

– Vipera aspis hugyi: colore di fondo biancastro/grigiastro, zig-zag arancione/granato lungo tutto il dorso.
– Vipera aspis francisciredi: colore di fondo beige/grigiastro/avano, il disegno dorsale è composto da barrette grigie/bluastre
– Vipera aspis atra: colore di fondo grigiastro, zig-zag nero/grigiastro lungo tutto il corpo.

Distribuzione:
Vipera aspis hugyi: dalla Sicilia alla Puglia.
Vipera aspis francisciredi: dalla Puglia al Piemonte.
Vipera aspis atra: Val d’Aosta.

Lunghezza: Generalmente sui 50 cm. Difficilmente supera i 70 cm. Molto raramente 80 – 90 cm.

Prede: Lucertole e roditori.

Habitat: Zone aride, pietraie, muretti a secco, boscaglie, foreste, paludi.
Dal livello del mare fino a 3000 metri di quota.

Veleno: E’ un serpente velenoso. Bisogna stare molto attenti a dove si cammina, visto che la Vipera si mimetizza molto bene nell’attesa di una possibile preda.
Il Veleno non è potentissimo: un uomo adulto in buona salute non muore mai per un morso di Vipera, ma  non bisogna sottovalutare mai le situazioni in cui esista una minima possibilità che la vipera possa in qualche modo morderci.

Carattere: E’ un serpente generalmente tranquillo, se minacciata fugge. Se messa alle strette, e ulteriormente provocata, può arrivare al morso. Ricordate che la vipera non è un serpente aggressivo, ma non per questo bisogna avvicinarsi troppo e non prestare attenzione quando la si incontra.

Curiosità: Per la cattiva reputazione che hanno (ma che è del tutto falsa), le Vipere stanno diminuendo sempre di più. Altri rettili vengono uccisi perchè scambiati per esse, quando in realtà sono delle specie innocue.

Vipera aspis hugyi:

Vipera aspis francisciredi:

Vipera aspis atra:

VIPERA DELL’ORSINI (Vipera ursinii):

Descrizione: Serpente molto piccolo, dal corpo tozzo e dalle squame carenate.

Livree e colorazioni: Il colore di fondo è bianco, i fianchi sono colorati di un bellissimo disegno reticolato marroncino/bluastro;  lungo tutto il corpo ha uno zig-zag marrone. L’iride è rossa,  sulla testa ha un grosso punto nero che la rende inconfondibile.

Distribuzione: Vive nell’Italia centrale: molto frequente nel Gran Sasso.

Lunghezza: Mediamente 30 – 40 cm, raramente 50 cm.

Prede: Lucertole, grilli, cavallette.

Habitat: Pascoli montani, pietraie, alberi di ginepro.
Dal livello del mare fino a 2400 metri di quota.

Veleno: Il Veleno non è molto potente, è sufficiente ad uccidere grosse lucertole e ortotteri della quale si nutre. Ha effetto anche sull’uomo, seppure non è mortale.

Carattere: Di solito tranquilla, se disturbata diventa abbastanza vispa, e tenta di mordere.

Curiosità: E’ la Vipera Italiana più rara.

MARASSO (Vipera berus):

Descrizione: Come la Vipera comune, ha un corpo tozzo e dalle squame fortemente carenate, è leggermente più grosso.

Livree e colorazioni: Ha una grande variabilità di colori e livree. Il colore di fondo può essere bianco, rossastro, bluastro. Lungo tutto il dorso ha uno zig-zag normalmente più scuro del colore dorsale. Talvolta è completamente nero.

Distribuzione italiana: Trentino, Friuli Venezia Giulia.

Lunghezza: Generalmente misura 50 cm. Può arrivare ai 75 cm, raramente oltre gli 80 cm, massimo 100 cm.

Prede: Lucertole, roditori.

Habitat: E’ un serpente che resiste particolarmente ai climi rigidi, per cui è facile incontrarla ad alte quote, in montagna. Predilige  brughiere, praterie, boscaglie alpine.
Dal livello del mare fino a 3000 metri di quota.

Veleno: E’ velenosa e pericolosa per l’uomo, il veleno è più potente di quello della Vipera comune.

Carattere: Se non minacciato è del tutto inoffensivo, ma se provocato può diventare molto irrascibile e può tentare di mordere.

Curiosità: Vista l’estrema adattabilità, è la Vipera europea con la distribuzione più vasta in assoluto!

Marasso (GIOVANE):

Marasso (colorazione melanica, cioè nera):

VIPERA DAL CORNO (Vipera ammodytes):

Descrizione: Serpente corto, tozzo e muscoloso, ha squame dorsali fortemente carenate.

Livree e colorazioni: Solitamente bianca con un zig-zag dorsale arancione, talvolta completamente grigia.

Distribuzione Italiana: Friuli Venezia Giulia.

Lunghezza: La taglia media si aggira sui 50 cm, può arrivare ai 70 cm, raramente oltre gli 80 cm, massimo 100 cm.

Prede: Lucertole, roditori, nidiacei.

Habitat: Zone aride e sassose, pietraie, muretti a secco.
Dal livello del mare fino a 1700 metri di quota.

Veleno: E’ la Vipera più velenosa di Italia, se il morso non è curato in tempo, si rischia la morte.

Carattere: Come tutte le Vipere, se non minacciata non tenta affatto di mordere/attaccare, ma se provocata può mordere.

Curiosità: Il nome “Vipera dal corno” si riferisce ad uno speciale cornetto posto sull’apice del muso.

Vipera dal corno:

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Come distinguerli e come comportarsi.

In un primo tempo possiamo dividere i nostri serpenti in due famiglie:

  • i colubri (non velenosi), che da noi si riconoscono dalla pupilla rotonda, dal corpo relativamente affusolato e dalla coda piuttosto lunga.
  • i viperidi (velenosi) hanno una pupilla più alta che larga, verticale (un po’ come quella del gatto), un corpo piuttosto tozzo e una coda corta.

In caso di morso di vipera, sulla pelle sono ben evidenti due forellini distanziati di circa 6-8 mm, da cui fuoriesce sangue misto a siero, circondati da un alone rosso

Morso vipera  morso biscia:

Per evitare complicazioni e di far più danni dell’avvelenamento stesso, quando  si viene morsi da una vipera bisogna tener presente:

  • Mantenere la calma per evitare un accelerazione del flusso sanguigno che faciliterebbe la propagazione del veleno.
  • Fasciare ed immobilizzare la zona o l’arto colpito, come si farebbe nel caso di una frattura, ma non bloccare la circolazione sanguigna.
  • Disinfettare il punto morsicato.
  • Andare al più presto da un medico o in ospedale, dove spiegheremo l’accaduto.

I comportamenti da evitare ad ogni costo sono:

  • tagliare
  • cauterizzare
  • applicare ghiaccio o succhiare la zona morsicata;
  • somministrare un siero antiofidico;
  • fare un laccio emostatico;
  • agitarsi, far sforzo fisico e ingerire alcolici.

Consigli utili

  1. Evitate di fare soste e picnic in zone pietrose, con sterpaglia o erba alta, soprattutto se esposte al sole
  2. In caso di passeggiate nei boschi procurarsi un bastone per battere ilsentiero
  3. Ispezionate prima la zona dove avete deciso di sostare: anche il semplice rumore da voi provocato spingerà le vipere a cercare luoghi più tranquilli
  4. Insegnate ai bambini come comportarsi per non correre il rischio di essere morso durante le escursioni:

  • guardare sempre bene dove si mettono i piedi e le mani
  • non sedersi o giocare in luoghi dove si possono annidare le vipere
  • non allontanarsi dal gruppo
  • non giocare nel prato a piedi scalzi
  • non lasciare zaini o sacchetti aperti incustoditi
  • se si avvista una vipera, stare calmi e non fare nulla: ci penserà lei ad allontanarsi
  1. Indossate scarponcini e pedule alte, con tallone rinforzato
  2. Non lasciate la tenda aperta di notte (il freddo spinge la vipera verso il calore del corpo); chiudete la tenda durante il giorno se vi allontanate
  3. Tenete sempre ben rasata l’erba del giardino della casa in montagna

Fonte: http://www.ninconanco.info/serpenti-italiani-impariamo-distinguerli-senza-temerli-cio-ce-sapere/

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One Reply to “BISCE: come distinguerle per evitare danni?”

  1. Carlo. ha detto:

    Ho trovato l’artricolo molto interessante. Carlo. Per le vacanze ho vissuto cica 3-4 mesi ull’appenino ligura e preciamente a Tiglieto posto incantevole, allora non c’erano ne cinghiali ne lupi. A volte andavo a fare il bagno nel fiume olba, a volte trovavo intorno ai miei piedi dei piccoli di colubridi. Ho bei ricordi.

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