Rogna dell’olivo: cause e rimedi

Cos’è la Rogna dell’olivo?

La Rogna dell’olivo è una malattia molto comune nel nostro paese, specialmente nelle zone dove il clima è più umido. La Rogna dell’olivo è provocata da un batterio, lo Pseudomonas savastanoi.

Questa malattia batterica si manifesta soprattutto sui rametti più giovani, ma anche sui rami (branche) primari o secondari, sui fusti, sulle foglie, sui frutti e sulle radici (nella foto qui sotto possiamo vedere un danno addirittura ad un Oleandro).

Cause

Le cause della presenza della Rogna dell’olivo sono dovute alla penetrazione del batterio attraverso le ferite.

Le ferite possono essere provocate dalla grandine, dal vento, dalle basse temperature o in seguito a pratiche colturali come la potatura e la raccolta delle olive (abbacchiatura).

Questo ci fa capire quindi quanto è importante prestare attenzione durante la raccolta delle olive, in quanto, soprattutto i moderni abbacchiatori e scuotitori, se usati in malo modo possono provocare delle ferite più o meno profonde alla pianta.

Altra causa di penetrazione del batterio per la propagazione della Rogna dell’olivo, sono le ferite provocate dai fitofagi. A tal proposito è bene ricordare i fori che la Mosca dell’olivo (Bactrocera oleae, Gmelin 1790) provoca sulle olive per depositare le proprie uova. Il batterio della Rogna dell’olivo, infatti, può essere trasmesso anche direttamente dalle sue punture.

Una volta che la Rogna dell’olivo colpisce un organo della pianta (fusto, foglia, ramo, oliva), si può propagare fino a raggiungere anche altri organi. La Rogna dell’olivo infatti viaggia lungo il flusso linfatico e, dove arriva, crea altre escrescenze tumorali.

Il periodo di incubazione varia da 30 a 90 giorni circa, a seconda delle condizioni ambientali. L’infezione è favorita dalle temperature miti e dall’elevata umidità, spesso con presenza di piogge intense che ne favoriscono ancora di più la diffusione.

Sintomi

I sintomi della Rogna dell’olivo possono essere ben visibili. Essi infatti sono delle piccole escrescenze tumorali, più o meno tondeggianti, e hanno una superficie rugosa con (a volte) delle fessure. La grandezza di queste “palline” è di qualche centimetro di diametro, a seconda della gravità di infezione, del suo vigore e della resistenza della pianta.

La Rogna dell’olivo può essere curata a patto che il danno non sia grave. Se infatti la Rogna dell’olivo colpisce le piantine giovani, queste possono morire a causa dell’infezione.

Se la Rogna dell’olivo colpisce anche le olive, queste si deformano oppure vi possono apparire delle macchie scure di qualche millimetro di diametro in corrispondenza delle lenticelle (le chiazze più chiare dell’oliva).

Se invece Rogna dell’olivo colpisce le radici, il danno risulta molto più grave e difficilmente curabile perché, non essendo possibile vedere l’infezione con i nostri, molto spesso si interviene troppo tardi.

Come si cura

La lotta contro la Rogna dell’olivo è, come spesso accade per altre malattie batteriche (e non solo), di tipo preventivo agronomico, procedendo con pratiche colturali che tendono ad evitare il contagio dell’infezione e la sua diffusione, nonché distruggendo le parti infette.

Come primo rimedio che ti suggerisco, cioè quello più importante, è effettuare una potatura di rimonda. La potatura di rimonda è una potatura diversa da quella normale perché mira a togliere dalla pianta tutto ciò che di anomalo c’è su di essa, come i rami spezzati, i rami secchi e, ovviamente, quelli che presentano una patologia. In questo caso quindi è bene potare tutti quei rami che presentano le escrescenze tumorali della Rogna dell’olivo. La potatura di rimonda può essere effettuata anche dopo la raccolta delle olive.

Una volta potati i rami infetti, è necessario distruggerli, per esempio bruciandoli. Quando avete finito il lavoro di potatura dei rami infetti, dovete assolutamente disinfettare tutti gli strumenti da lavoro utilizzati, compresi i guanti e i vestiti, per evitare di trasmettere la malattia ad altre piante.

Un’altra accortezza da tenere in considerazione è la protezione delle ferite. Qualsiasi ferita che vedete sulla pianta, dovete disinfettarla con prodotti rameici a base di Sali di rame.

Per quanto è possibile, sarebbe bene evitare la raccolta delle olive con l’abbacchiatura, in quanto questa tende a provocare le ferite in cui il batterio potrebbe penetrare.

Nel caso si voglia procedere a degli innesti, è bene accertarsi che non ci sia la minima traccia del batterio e che quindi i “nuovi” rami siano sani.

Se invece si effettua un nuovo impianto, è bene scegliere varietà di olivo più resistenti possibile alla malattia.

Come abbiamo detto, il batterio della Rogna dell’olivo può essere portato anche dalla mosca dell’olivo (vettore) e da altri fitofagi specialmente se lignicoli. È molto importante quindi attuare una lotta integrata alla mosca, proteggendo ad esempio le piante con la zeolite.

La soglia di intervento preventivo si attua in condizioni climatiche favorevoli al batterio o con almeno il 30% della pianta colpita dall’infezione.

 

Dott. Francesco Giannetti

Fonte; https://www.noisiamoagricoltura.com/rogna-dellolivo-cause-e-cura

 

foto RETE

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