Perchè GIUGNO?

 

lunius lo chiamavano i Romani, ma già ai tempi di Ovidio non se ne conosceva l’etimologia. Il poeta dei Fasti ne elencava addirittura tre interpretazioni: sarebbe derivato da Iuno, Giunone; oppure dagli iuniores, i giovani, in contrapposizione a maius, maggio, quale mese dei maiores, gli anziani; o infine dalla iunctio, dalla congiunzione dei popoli romano e sabino. A sua volta Macrobio sosteneva che avesse origine da lunius Brutus, diventato primo console romano alle Calende di giugno dopo aver cacciato Tarquinio il Superbo; sicché questo mese avrebbe ricordato ai Romani il liberatore di Roma dalla tirannica monarchia.

Ma l’interpretazione meno infondata è forse la prima se prestiamo fede a Plutarco che fra le ipotesi sul divieto di sposarsi a maggio includeva anche la contrapposizione di questo mese a quello sacro a Giunone, la dea dei matrimoni. Non diversamente Ovidio nei Fasti faceva dire alla dea che gli era apparsa: «Come? Una concubina potè dare al mese di maggio il nome, e questo onore a me sarebbe tolto?».

Secondo Dario Sabbatucci «la contrapposizione impostata con questa frase è fra Giunone, la dea di giugno che figura come la legittima sposa di Giove, e Maia, la dea di maggio che, assimilata alla ninfa greca madre di Hermes, figura come semplice amante di Giove; nell’una, come in giugno, è presente l’istituto matrimoniale, nell’altra, come in maggio, è assente».

La tradizione romana, secondo la quale giugno era il mese più adatto ai matrimoni, si è trasmessa, nonostante venti secoli di cristianesimo, fino a noi, tant’è vero che ancora adesso nelle province più fedeli alle consuetudini ci si sposa preferibilmente in questo periodo.

 

Fonte: Lunario, di Alfredo Cattabiani, Mondadori

 

Foto: RETE

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