Feste di purificazione; si tenevano a Roma in febbraio, che fino al 450 a.C. era l’ultimo mese dell’anno. Durante queste feste si svolgevano cerimonie assai diverse, quali i sacrifici ai morti e agli dèi inferi e riti di fecondazione. La funzione dei Februali era soprattutto quella di purificare le case e la città prima del nuovo anno.
L’aggettivo februus, di origine sabina come gran parte delle parole latine legate ai riti, significa ‘purificatore’; februum, nel significato di ‘cosa che purifica’, era un nome usato per tutte le offerte purificatone, in particolare per il sale; Februus era una divinità infernale, e Februa divenne un appellativo di Giunone, forse come moglie di Februus.
Ovidio dice che «gli antenati» chiamavano Februa «le espiazioni», e che così si chiamavano anche «le lane» che servivano ai riti, «le offerte di farro tostato e il sale che il littore prende per purificare le case. Lo stesso nome ha il ramo, staccato da un albero incontaminato, che cinge di fronde il capo casto dei sacerdoti… Insomma tutto quello che purifica il nostro corpo aveva questo nome presso i nostri antenati barbuti» (Fast, n 19-54).
LUISA BIONDETTI
Da “DIZIONARIO DI MITOLOGIA CLASSICA” – Baldini & Castoldi
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