VERSO LA SECESSIONE DEI RICCHI? E’ gratis. Scaricalo qui

Questa pubblicazione è gratuita (scaricala qui) e fornita esclusivamente in versione digitale perché il tema delle autonomie regionali è passibili di forti cambiamenti in breve torno di tempo. D’intesa con l’Autore è possibile che il testo venga aggiornato e che, in futuro, possa essere base per una pubblicazione ordinaria sia in digitale sia su supporto cartaceo. (NOTA DELL’EDITORE)

Questo testo [1] analizza le richieste di maggiore autonomia di alcune regioni e le conseguenze che esse potrebbero provocare per il benessere dei cittadini italiani e la stessa unità sostanziale del paese.

La sua finalità è di chiarire come non si tratti di una questione tecnico-amministrativa, ma di un processo con una grande valenza politica; e di illustrare le concrete modalità con cui può influenzare e modificare tanto i principi di parità dei diritti di cittadinanza degli italiani quanto il funzionamento di alcuni grandi servizi pubblici nazionali, a partire dalla scuola. Questioni sulle quali la grandissima maggioranza dei cittadini italiani non è affatto informata.

Così, nel paragrafo 2 vengono rapidamente presentati i pro e contro dei processi di decentramento di poteri pubblici verso le regioni, in particolare nel caso di differenziazioni fra di esse. Nel paragrafo 3 viene ricostruito ciò che è avvenuto in Italia, su questo tema, fra il 2001 e il 2019. Nel paragrafo 4 viene spiegato perché si può parlare di una “secessione dei ricchi”, date le nuove modalità di finanziamento dei servizi pubblici nelle regioni a maggiore autonomia che vengono ipotizzate. Nel paragrafo 5 si approfondisce la questione dei “residui fiscali”, alla base delle richieste di alcune regioni. Nel paragrafo 6 si dà conto delle materie nelle quali è richiesta la maggiore autonomia e si sottolinea l’importanza del caso della scuola. Il paragrafo 7 conclude, anche con alcuni elementi di proposta.

NOTA

[1] Il testo è stato chiuso con i dati e le informazioni disponibili al 10.1.2019. Un ringraziamento (senza alcuna responsabilità per i contenuti di questo scritto) a Marco Cammelli (Università di Bologna), Floriana Cerniglia (Università Cattolica, Milano) e Maurizio Franzini (La Sapienza, Roma) per aver fornito utili commenti su una precedente versione del lavoro

Dall’Introduzione

Foto RETE

FONTE: https://www.laterza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2179&Itemid=101

http://www.osservatoriodelsud.it/2019/01/18/anche-le-badanti-lasciano-sud-tonino-perna/

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