Anche questa foto racconta la “passeggiata scolastica”. Si faceva una volta all’anno, tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
La meta era sempre la stessa: la Segheria. In una bella giornata di sole, in fila per due, ci si incamminava per la Vianova. Arrivati alla Segheria, si rompevano le righe. I maschietti si mettevano a giocare a pallone, le femminucce si organizzavano in modo autonomo.
Era una giornata di allegria, non c’erano obiettivi didattici particolari da raggiungere.
Oggi dalla scuola si esce solo per “visite guidate” e “viaggi d’istruzione”.
Tra le due attività non c’è molta differenza. Le prime si effettuano nell’arco di una sola giornata, mentre i secondi prevedono uno o più pernottamenti. Le mete, in entrambi i casi, possono essere tra le più svariate: località di interesse storico-artistico, monumenti, musei, complessi aziendali, mostre, parchi naturali, manifestazioni, campeggi, settimane bianche e quant’altro un docente ritenga possa essere funzionale agli obiettivi educativi e didattici.