
Un’arte
L’arte di perdere non è difficile da imparare;
sembra che così tante cose vogliano
essere perse che la loro perdita non è una tragedia,
…
Cerca di perdere qualcosa ogni giorno. Accetta la noia
delle chiavi perse, dell’ora trascorsa malamente.
L’arte del perdere non è difficile da imparare.
…
Cerca di perdere sempre di più e sempre più velocemente:
luoghi e nomi e mete che ti attendono
ancora. Lasciale andare tutte quante.
…
Ho perso l’orologio di mia madre. E vedi, l’ultima
delle mie tre case amate se n’è pure andata.
L’arte di perdere non è difficile da imparare.
…
Ho perso due belle città. E due terreni
che erano miei, due fiumi, un continente,
mi mancano, ma non era una tragedia.
…
Perfino perdere te ( la tua voce scherzosa, un gesto
che amo) non è la prova contraria. E’ ovvio,
l’arte di perdere non è troppo difficile da imparare
anche se sembra (scrivilo!) proprio una tragedia.
…
One Art
The art of losing isn’t hard to master;
so many things seem filled with the intent
to be lost that their loss is no disaster,
…
Lose something every day. Accept the fluster
of lost door keys, the hour badly spent.
The art of losing isn’t hard to master.
…
Then practice losing farther, losing faster:
places, and names, and where it was you meant
to travel. None of these will bring disaster.
…
I lost my mother’s watch. And look! my last, or
next-to-last, of three beloved houses went.
The art of losing isn’t hard to master.
…
I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn’t a disaster.
…
— Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan’t have lied. It’s evident
the art of losing’s not too hard to master
though it may look like (Write it!) a disaster.
Elisabeth Bishop ( USA 1911- 1979)