
Quando la favoletta ufficiale non dice niente
della storia e questa viene narrata
dai professionisti del Potere
come un romanzo piegato al loro capriccio,
ecco che arriva la poesia con il suo inchiostro
e gli si pianta davanti scomoda
e li smaschera con le sue povere armi
e svela le sfumature
della vita che pulsa strapazzata
da amori e disamori.
La poesia colpisce con i suoi sassolini d’acqua
le finestre dei tempi,
ma sembra così lieve il suo lamento,
così impercettibile,
così basso il volume della sua voce di creatura bizzarra
che in coro rispondono irritati:
« È matta » « E da legare » « Da tenere alla larga ».
Loro non sanno quanta strada nelle ombre
ha lasciato dietro di sé.
Rinnegano gli occhi con cui svelò l’artificio.
Rinnegano la spada con cui sconfisse la morte.
Rinnegano il petto da amazzone con cui difese
i cuccioli dell’universo.
Rinnegano la feroce pugnalata che diede al mostro.
Così dolcemente mette il dito nell’occhio dell’incredulo
con la sua verità inconfutabile.
Così assolve al suo modesto compito
innaffiando le piantine per il futuro.
La piuma che vola sullo sterco.
La folata che solleva il fumo e
svelò la ferita della terra dura.
La falena che sfidò la fiamma.
.
Carmen Yáñez
FOTO: Rete