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Intorno al 1400 a.C. nella vita religiosa dell’Egitto si verifica uno sconvolgimento tanto rivoluzionario quanto effimero nella sua durata. Il faraone Amenofi IV-Akhenaten opera una riforma religiosa che concentra ogni forma di culto nella venerazione per l’unico dio Aten, il sole dispensatore di luce e di vita. Questa nuova fede è considerata generalmente come la prima attestazione storica di un monoteismo esclusivista. Abbiamo riportato un passo dell’Inno ad Aten in cui emerge chiaramente la tensione universalistica di questo dio: Aten è fonte di ogni bene per il mondo, per quanto egli rimanga distante e inconoscibile.
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Tu sorgi bello all’orizzonte del cielo
o Aton vivo, che hai dato inizio al vivere.
Quando ti levi all’orizzonte orientale
tutte le terre riempi della tua bellezza.
Tu sei bello, grande, splendente, eccelso
su ogni paese; i tuoi raggi circondano
le terre fino al limite di tutto quel
che hai creato.
Tu sei Ra, e tu conquisti fino al loro limite.
Tu le leghi per il tuo figlio amato.
Tu sei lontano ma i tuoi raggi sono sulla
terra.
Tu sei davanti (alla gente) ma essi non
vedono la tua via.
Quando vai in pace all’orizzonte occidentale,
la terra è nell’oscurità come
morta.
I dormienti sono nelle camere, le teste
sono ammantate, non un occhio vede
l’altro.
Si rubino i loro beni che sono sotto le
loro teste, essi non se ne accorgerebbero.
Tutti i leoni escono dalle loro tane;
tutti i serpenti, essi mordono.
L’oscurità è (per loro) chiaro.
Giace la terra in silenzio.
Il loro creatore riposa all’orizzonte.
All’alba tu riappari all’orizzonte, risplendi
come Aton per la giornata.
Tu scacci le tenebre e lanci i tuoi raggi.
Le Due Terre sono in festa: svegliate e
levate sui due piedi.
Tu le hai fatte alzare.
Lavano le loro membra, prendono le
loro vesti, le loro braccia sono in adorazione
del tuo sorgere.
La terra intiera si mette al lavoro.
Ogni animale gode del suo pascolo.
Alberi e cespugli verdeggiano.
Gli uccelli volano dal loro nido, le loro
ali in adorazione del tuo ka.
Gli animali selvatici balzano sui loro piedi.
Quelli che volan via, quelli che si posano,
essi vivono quando tu ti levi per loro.
Le barche salgono e scendono la corrente
perché ogni via si apre al tuo sorgere.
I pesci del fiume guizzano verso di te,
i tuoi raggi arrivano in fondo al mare.
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Da “Storia delle religioni” – La Biblioteca di Repubblica
FOTO: Rete