MATTIA PRETI – “San Giorgio a cavallo”

Particolare

Il San Giorgio a cavallo è un olio su tela realizzato da Mattia Preti nel 1658 su commissione di Martin de Redin, Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.

È considerata dai critici come uno dei capolavori del Preti e come uno dei più illustri esempi dello stile barocco napoletano.

Descrizione

Prima opera del periodo maltese del Preti, appartiene ad una pala d’altare che si trova nella Concattedrale di San Giovanni di La Valletta, nella Cappella della lingua d’Aragona, unità amministrativa dell’ordine ospitaliero.

Il dipinto, alto 275 e largo 205 cm, raffigura san Giorgio a cavallo, mentre combatte e si appresta a vincere il drago.

(https://it.wikipedia.org/wiki/San_Giorgio_a_cavallo)

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La testimonianza di Bernardo De Dominici è il punto di partenza per la ricostruzione della storia di questo dipinto esposto sull’altare maggiore della cappella della Lingua d’Aragona, Catalogna e Navarra, dedicata a san Giorgio, nella Co-Cattedrale di San Giovanni a La Valletta. Il biografo fornisce una puntuale descrizione dell’opera sostenendo come sia rappresentato «il santo guerriero sopra un cavallo bianco ed alcuni puttini in aria, con tal vaghezza di colore condotto che a prima veduta sembra di Luca Giordano, fatto però con studio nel disegno e nel chiaro scuro» (De Dominici 1742-1745, III). Secondo il racconto, questa affinità con lo stile del napoletano ingannò molti pittori contemporanei avversi al Preti che, giudicando l’opera di mano del Giordano, espressero encomi sul dipinto elogiandone il valore nell’uso del disegno e del chiaroscuro, a tal punto da costringere il calabrese ad affiggere un cartello col proprio nome che lasciò stupefatti i suoi avversari che tanto ne avevano lodato lo stile e la tecnica.

La stessa fonte ritiene che il dipinto fu commissionato a Napoli dal Gran Maestro Jean Paul Lascaris e che, alla morte di questi, avvenuta nel 1657, il suo successore, Martin de Redin, ordinò che l’opera fosse condotta a Malta e nel vederla ne fu talmente affascinato da volerne l’esposizione nella cappella della Co-Cattedrale perché fosse ammirata da tutti i cavalieri e cittadini.

C.P. – Vittorio Sgarbi – Mattia Preti – Rubbettino, Soveria Mannelli (CS), 2013

(http://mattia-preti.it/101-san-giorgio-a-cavallo/)

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