SAN CASCIANO – Ritrovamento di straordinario valore

Acque calde e fanghi hanno cullato per 2.300 anni le statue di bronzo più pregiate e meglio conservate dalla scoperta dei Bronzi di Riace: un ritrovamento eccezionale.

Sono passate dal caldo e dalla quiete di una coperta di fanghi termali alla ribalta mondiale: 24 statue di bronzo di raffinatissima fattura e in perfetto stato di conservazione sono state riportate alla luce nelle vasche sacre del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni, un comune in provincia di Siena. Ci sono un efebo, la dea della salute Igea, Apollo, e poi matrone, imperatori, donne, fanciulli. Risalgono a un periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C. e testimoniano una delicata fase di transizione tra la fine della civiltà etrusca e la globalizzazione romana.

San Casciano

VALORE STORICO E CULTURALE.

Il ritrovamento delle statue, frutto di una campagna promossa dal Ministero della Cultura e dal comune toscano con il coordinamento di Jacopo Tabolli, Ricercatore in Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università per Stranieri di Siena, è stato definito il più significativo dopo la scoperta dei Bronzi di Riace, le due statue trovate nello Ionio durante una battuta di pesca nel 1972: rinvenire bronzi in ottimo stato di conservazione è infatti particolarmente difficile, senza contare che finora di questa epoca di passaggio nota come romanizzazione si conoscevano prevalentemente statue in terracotta.

Oltre alle statue a San Casciano sono riemerse oltre cinquemila monete in oro, argento e bronzo, offerte vegetali, ex voto e oggetti della ritualità quotidiana che dobbiamo immaginare portasse tantissime persone a cercare la salute in questo luogo dalle proprietà curative.

LUOGO DI PACE.

Il santuario del Bagno Grande, con le sue piscine ribollenti e le terrazze digradanti, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V secolo d.C.. Nel periodo a cui risalgono le statue era visitato da nobili famiglie etrusche e romane che dedicavano alle aquae calidae le statue e gli ex voto raffiguranti gli organi e le parti del corpo che si chiedeva alle divinità venissero salvati: cuore, intestino, orecchie, mani, recuperati oggi dal fango intonsi.

Mentre fuori infuriavano guerre sociali, tra Roma e le città etrusche e all’interno dell’Urbe stessa, all’interno del santuario avveniva un processo di osmosi culturale, come testimoniano le iscrizioni bilingui etrusche e latine visibili sulle statue. Qui etruschi e romani pregavano insieme.

In epoca cristiana il santuario venne chiuso e i suoi tesori affidati all’acqua ribollente delle vasche, sigillate con colonne di pietra. Forse grazie a questa accortezza i manufatti si sono conservati per 2300 anni – di acque termali sono ancora irrorati dagli esperti di beni culturali addetti alla loro conservazione.

RICCHEZZA NELLA DIVERSITÀ.

Il santuario con le sue statue appare come un laboratorio di ricerca sulla diversità culturale nell’antichità, testimonianza unica della mobilità etrusca e romana», commenta Tabolli, una ricchezza di culture che da sempre caratterizza la storia del nostro Paese. Ora gli scavi che hanno coinvolto decine di prestigiose altre università e oltre 60 esperti da tutto il mondo si fermeranno per riprendere con la bella stagione. Ci si dedicherà al restauro e alla valorizzazione delle statue e a San Casciano, grazie ai recenti finanziamenti del Ministero della Cultura, nascerà un nuovo museo per ospitare i reperti.

 

FONTE: https://www.focus.it/cultura/storia/le-statue-restituite-dai-fanghi-termali-a-san-casciano-dei-bagni

FOTO. Rete

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