Prima di dare stringatamente le notizie che riguardano sia le calamità naturali sia quelle sociali, dobbiamo sottolineare che, quanto alle prime, la Calabria ha una storia che le assegna un triste primato. […]
I terremoti e le alluvioni ricorrono con una periodicità sconcertante: senza parlare del flagello della malaria che il disordine idrico allarga ed aggrava. La siccità, in una regione in cui le acque uccidono, è paradossalmente altrettanto ampia e funesta. Tralasciando gli eventi calamitosi del secolo XV, sebbene i loro effetti si facessero sentire anche oltre (1422, peste e carestia nel regno di Napoli; 1431, idem, con le famiglie di Reggio ridotte da 1.300 a 200) nei secoli XVI e XVII si ebbero:
1509 peste a Reggio: 5.000 morti
1511 i turchi sbarcarono a Calamizzi di Reggio
1528 peste in vari paesi della Calabria. A Cropani: 1.400 morti
1559 carestia, pestilenza e terremoti
1562 pestilenza a Catanzaro: un terzo degli abitanti distrutto
1570 carestia a Catanzaro. Il d’Amato scrive: «…che salendo il frumento quattro scudi il tomolo, che per mezzo di grande favore trovasi, né potendo i poveri sustentarsi in tempo, che i ricchi istessi non erano da parimenti esenti dalla penuria, morivano consumati dalla fame»
1575 pestilenza che colpì Messina—65.000 morti—estesasi a Reggio ed altri paesi della Calabria, dove «ne morirono infiniti»
1576 in sette mesi la peste mietè 700 persone
1577 epidemia di vaiolo e morbillo nel regno di Napoli, Calabria compresa. Grave mortalità infantile.
1580 epidemia detta «il castrone» (tosse, catarro, afalgia)
1594 incursioni barbaresche (turchi) a Reggio. Guidava il messinese Scipione Cicala col nome Sinan Bassa
1597 influenza a Reggio e in Calabria
1602 incursione barbaresca
1606/1620 periodo di terremoti, carestie, cicloni, alluvioni in Calabria
1621 epidemia di difterite detta «male della canna», 720 morti a Cropani
1629 terremoto in Calabria
1635 terremoto in Calabria
1636/’38 epidemia: morirono moltissimi di morte repentina e terremoto che fece 10.000 morti
1640 terremoto
1646/’47 epidemia di tifo petecchiale in Sicilia e Calabria; (rivolta dei napoletani con Masaniello in testa)
1648 terremoto
1656 pestilenza in Calabria. A Cosenza perì un quinto della popolazione. Alcuni paesi del Catanzarese ebbero gravi perdite
1659 terremoto
1672 carestia
1681 estesissima epidemia
1700 1719, 1742 alluvioni con forti devastazioni
1743 pestilenza, che spopola Reggio
1753 epidemia di vaiolo
1753 carestia nel regno e specialmente in Calabria
1780 alluvione
1783 terremoto (distrutti molti paesi) cui seguì un’epidemia. Per l’uno e per l’altra morirono 60.000 persone. I Borboni istituirono, come abbiamo detto la Cassa Sacra, che servì ai ricchi per non poche speculazioni e acquisti di terre. Il Colletta scrisse: «…i danni si dissero meritatamente incalcolabili, furono al giusto i nati, non pochi e meravigliosi i matrimoni, i delitti molti e atroci, i travagli, le lacrime infinite»
1790/’93 epidemia di tifo petecchiale
1795 malattie epidemiche di natura sconosciuta in tutta la regione.
ENZO MISEFARI
Da “Storia sociale della Calabria” – Jaca Book
Foto: RETE