Orsomarso e il suo dialetto: U SHKACCARRUTTO

 

Uno dei tanti giochi del tempo contadino. Sviluppava la manualità, ed era divertimento in compagnia di altri ragazzi.

U shkaccarrutto era una specie di cerbottana.

Ci si procurava un ramo di sambuco. Si tagliava con un coltello un internodo, lungo 15/20 cm. Con uno spiedo si svuotava della parte spugnosa interna. Riscaldando al fuoco lo spiedo, si cercava di allargare il foro.

Finito questo lavoro, veniva il momento più impegnativo. Si prendeva un ramo di mulìo (orniello). Lentamente si lavorava in modo da ottenere un bastoncino con un diametro adatto ad essere infilato nel foro del sambuco. L’immagine cerca di dare un’idea.

Con carta o canapa ci si armava di alcune palline. Se ne infilava una ‘ntu shkaccarrutto, col bastoncino veniva spinta all’estremità.   Dopo aver messo un po’ di saliva nel foro, s’infilava una seconda pallina. Premendo con forza il bastoncino, la prima pallina partiva come un missile, accompagnata da un fragoroso scoppio (si fa per dire…).

Sempre in gruppo, s’inventavano gare di tiro a bersaglio ed era divertimento. Semplice, ma senza controindicazioni.

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