C’erano una volta una volpe e un lupo, che andavano in giro per la campagna in cerca di qualcosa da mangiare.

Arrivarono in una casa di campagna. Le girarono attorno più volte finché la volpe non trovò un buco per entrare ‘ntu catuio.

C’era ogni ben di Dio: formaggio, salsicce, prosciutti, ricotte, cugnitti  …

Cominciarono a mangiare a crepapancia, gareggiando a chi abbrancava prima questo o quel boccone.

La volpe, furba, ogni tanto faceva una pausa e andava a controllare se riusciva a passare per il buco, in caso di necessità. Il lupo, a cui non sembrava vero di poter disporre di tanta grazia, continuava a mangiare e mangiare, senza pensare ad altro. Ad un certo punto, gonfio come una botte, si sdraiò e si mise a dormire.

La volpe invece capì che era ora di tagliare la corda. Si prese una ricotta fresca e si allontanò a gamba lesta.

Quando il contadino andò ‘ntu catuio e vide quello che era successo, corse a prendere un grosso bastone. Il lupo provò a fuggire, ma non passava più per il buco. Si prese un sacco di legnate e salvò la pelle per miracolo, allontanandosi mezzo morto.

La volpe sentì da lontano i lamenti del lupo. Prese la ricotta e se la spalmò sulla testa.

Arrivò il lupo tutto malconcio.

-Che hai, compare lupo?

– Ahi! Ahi! Ho le ossa tutte rotte!

–Stupidaggini! – disse la volpe toccandosi la testa. – Guarda me che ho il cervello tutto di fuori!

Il povero lupo le credette e, impietosito, se la caricò sulle spalle e, lentamente, la trascinò fino al bosco, verso la tana.

Durante il viaggio la volpe cantava:

“E ghiamu ‘nghiano ‘nghiano

Ca lu ruttu porta lu sano.

Si u sanu purteriri u ruttu

sirera ‘na cosa brutta.

 

(E andiamo piano piano,

che il rotto porta il sano.

Se il sano portasse il rotto

Sarebbe una cosa brutta).

Il lupo le chiese:

-Comare volpe, che stai dicendo? –

-Oh! non badare a me che ho la febbre e non so quel che dico…

Poi riprendeva a cantare….

 

Suggerita dal prof. Vincenzo Bloise

Foto: RETE