Pergolo di Tortora

 

Lungo il tracciato della S.S. 18, subito a sud del ponte sul Noce, si conservano, da sempre in vista, i resti di un imponente monumento romano, variamente interpretato dagli storici locali. Lo scavo, condotto nella primavera del 1999, ha permesso di riconoscervi un mausoleo funerario del tipo a tumulo, certamente pertinente al primo periodo della colonia di Blanda Julia.

Fondato su un affioramento roccioso per mezzo di una vasta platea di conglomerato cementizio, è costituito da un possente muro anulare, di m 1,80 di spessore con un bel paramento in una sorta di opera quasi reticolata, Pergole assai simile a quella utilizzata nei tempietti del foro. Il muro anulare, di m 14,65 di diametro, ben conservato anche in elevato, non presenta aperture. Il grande tamburo cilindrico del I sec.a.C. non era quindi accessibile.

Lo spazio interno è caratterizzato dalla presenza di quattro muri rettilinei, ampi m 1,20, poggiati sulla platea di fondazione e addossati al muro anulare. In tal modo lo spazio interno viene articolato in quattro lunette ed un vano centrale quadrangolare, non comunicanti, funzionali al contenimento della terra di riempimento ed alla ripartizione della stessa.

Al centro del vano interno si trova un pilastro in conglomerato cementizio, di m 1,50 di lato, anch’esso poggiato sulla platea, ruotato di 45° rispetto ai muri rettilinei orientati coi punti cardinali. Tale pilastro doveva sorreggere il segnacolo che sormontava il tumulo, probabilmente la statua del defunto, al centro del giardino pensile.

Alla base del pilastro, al di sotto del livello della platea di fondazione, in un anfratto nella roccia, si sono rinvenute le tracce della sepoltura; le ceneri de! defunto erano probabilmente contenute in una cassetta di legno, poi ricoperta con pietrame.

La tipologia del monumento è sconosciuta in Magna Grecia e riporta ad un ambito urbano e laziale. Viste le assonanze con la tecnica edilizia dei monumenti del foro di Blanda, non si può  escludere che il Mausoleo, certamente posto lungo il tracciato della strada costiera, fosse la tomba di uno dei fondatori della colonia, eretto a l la fine del I secolo a.C.

Il Mausoleo ha poi subito rimaneggiamenti ed è stato riutilizzato come aia o mulino, attraverso lo sventramento e la rasatura dei muri lungo l’asse est/ovest e la sopraelevazione del piano di calpestio rispetto all a platea di fondazione. Il confronto più vicino in zona è costituito dall’altrettanto vasto e monumentale mausoleo di Cirella, più tardo di almeno due secoli e di tipologia differente.

 

E. GRECO – G. F. LA TORRE

In “Blanda, Laos, Cerillae”  – Fondazione Paestum

Foto: RETE

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