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LA PRIMA PIETRA DEI LUOGHI DELL’ANIMA
LE RAGIONI ALLA BASE DEL PROGETTO.
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La vita di ogni uomo è un intrecciarsi di storie, di incontri, di emozioni, di passioni. Quel che noi siamo è il risultato del nostro vissuto, delle nostre scelte.
Ma c’è un nucleo originario, c’è un “a priori” da cui tutto prende forma: la famiglia, prima di tutto, che ci trasmette valori, abitudini, usi, lingua, inclinazioni, pregiudizi; e poi l’ambiente che ci vede nascere e crescere e che ci segna in modo indelebile con colori, sapori, tradizioni, riti sacri e profani.
Luoghi, volti, costumi si radicano nel profondo del nostro animo e fanno di ogni individuo un essere particolare.
Se tutto questo è vero, allora i luoghi che ci hanno visto nascere e crescere, le persone con le quali abbiamo condiviso una parte della nostra esistenza, sono parte di noi.
Sono i “LUOGHI DELL’ANIMA”, i luoghi della nostra anima.
Qui ha preso forma la nostra vita, qui ha cominciato a battere il nostro cuore secondo un ritmo suo proprio, qui le prime emozioni, i primi turbamenti, le prime scoperte. Qui le nostre radici.
Ma se non si vuole che “l’albero” intristisca, le radici vanno coltivate e nutrite.
Ecco allora l’idea di “nutrire le nostre radici”. In che modo? Semplice: ricostruendo, attraverso vecchie fotografie, i nostri “LUOGHI DELL’ANIMA”.
In questo blog e sulla pagina di facebook.
Il progetto è questo: chi ha fotografie in bianco e nero (solo in bianco e nero) e in formato digitale, e vuole collaborare a questo progetto, può inviarle ad ORSOMARSO BLUES, servendosi di questa mail: [email protected] .Tutte le fotografie vanno bene (persone, avvenimenti pubblici e privati, luoghi, ecc.).
Il materiale raccolto contribuirà a costruire una specie di album di famiglia della nostra piccola comunità. Gli Orsomarsesi (vicini e lontani) avranno così la possibilità di ritrovarsi, di riconoscersi, di emozionarsi guardando il “COME ERAVAMO”, rivedendo luoghi, volti, situazioni e recuperando alla loro anima un tempo che non c’è più. “I LUOGHI DELL’ANIMA” appunto. Perché una fotografia ha il grande pregio di raccontare più cose delle parole.
Allora cominciamo.
Sono sicuro della vostra collaborazione, perché sono convinto che, rivedendo scampoli del nostro passato, renderemo più saporito il nostro presente. Si rafforzeranno i nostri vincoli comunitari e ci ritroveremo tutti attorno ad un unico grande focolare a raccontarci storie o a ricordare chi non c’è più.
È utile aggiungere che, oltre alle fotografie, qualsiasi materiale (sempre in formato digitale) che aiuti a ricostruire la storia del nostro paese, sarà graditissimo. Filastrocche, canzoni, testi di qualsiasi genere vanno bene.
Ringraziamenti per tutti, con i saluti più cordiali.
Ad maiora!
Cosma Di Leone