L’ipocrisia è una maschera letale per gli altri come per sé. Smascheriamola!

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L’ipocrita è stato considerato da sempre un individuo dal quale “stare in guardia”, dall’antichità fino ai tempi moderni. Un punto di vista filosofico offerto da alcuni grandi pensatori può essere di aiuto per capire come individuare e affrontare al meglio questo genere di persone. Marco Aurelio sviluppa una particolare considerazione relativamente alla natura, sostenendo che “L’uomo semplice e onesto deve essere assolutamente così, come uno che sa di selvatico e che viene scoperto subito appena arriva, lo voglia o no, da colui che gli sta vicino”. La metafora dell’odore di selvatico vuole sottolineare come la natura non ci ha fornito di un olfatto tanto selettivo da distinguere la persona sincera dall’ipocrita. In effetti l’ipocrisia di solito non manda segnali. Difficilmente se ne possono intuire i contorni, nonostante sia molto pervasiva poiché coinvolge i rapporti umani: la politica, la religione, le relazioni di lavoro e i rapporti famigliari…

 

L’ipocrisia è simile a una cattiva imitazione

L’ipocrita deve nascondere senza un attimo di tregua i suoi veri sentimenti. Cerca di apparire sempre quello che non è: solidale, confidenziale, cordiale… Anche Kierkegaard sostiene che “L’ipocrita si sforza in continuazione di sembrare buono pur essendo cattivo”. Allo stesso modo, Seneca, vuole mettere in evidenza un’ulteriore facciata della maschera che l’ipocrita sfoggia: l’adulazione. “Quanto è simile l’adulazione all’amicizia! Non solo la imita, ma la vince e la supera; trova orecchie ben disposte e pronte a recepirla, e scende nel più profondo dell’anima, resa gradita proprio da ciò che reca danno”.

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In fondo sono degli infelici

L’ipocrita usa tutti i mezzi a disposizione per raggiungere i suoi scopi. Utilizza l’adulazione nei confronti di un superiore per ottenerne dei benefici in termini di carriera. Simula atteggiamenti amichevoli per produrre sensi di colpa in persone per le quali prova invidia. Platone avrebbe detto: “È odioso al pari delle porte dell’Ade chi nasconde un pensiero nell’animo e ne dice un altro”. L’ipocrita si sente un vincente perché sa manipolare il mondo nel modo migliore per sé stesso. In realtà, spesso si rivela essere un individuo insicuro, che mira a realizzare scopi che sono fuori dalla sua portata. “Chi si pone pubblicamente mete troppo alte e successivamente capisce in segreto di essere troppo debole, di solito non ha anche abbastanza forza per ritrattare pubblicamente quelle mete e diventa allora inevitabilmente ipocrita” sostiene Nietzsche. In effetti colui che è ipocrita adotta uno stile di vita che non gli appartiene.

 

Il problema principale dell’ipocrita è che in fondo recita una parte indossando quella maschera che opacizza la sua anima e lo rende infelice. Insomma, come afferma Gómez Dávila “L’ipocrisia non è lo strumento dell’ipocrita, ma la sua prigione”. Scoprirli non è poi così difficile: tenerli lontani dalla nostra vita è un dovere che abbiamo nei confronti di noi stessi.

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Fonte: http://www.riza.it/psicologia/l-aiuto-pratico/4415/ipocriti-giu-la-maschera.html

 

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