Vocaboli del nostro dialetto che derivano dal greco
Zite
Fidanzato.
Il termine è sia maschile (‘u zite ) che femminile (‘a zita).
Da zeuctòs che è un aggettivo verbale del verbo zéugnumi (legare, unire in matrimonio). Si potrebbe anche pensare a zitéo che significa “cercare”, quasi “cercar moglie, cercar marito”. Ma qualcuno ha pensato che il vocabolo potrebbe avere la stessa radice del toscano “citto” che vuol dire “ragazzo”.
Una vecchia canzone a dispetto di Sant’Arcangelo diceva così:
Figghiola di tre anni jerisi zita
mo n’hai trenta e non si maritata;
si tu manche p’aguanne ti mariti
rieste come ‘na vigna vinnimata.
Ed ecco un canto di carnevale, comune, nei tempi lontani, in Basilicata:
Agge cantate all’aria di li stelle
‘a scal’è longa e ‘a zita mij’è bella.
Che fu rifatto così da L. Sinisgalli:
La scala è lunga, la mia sposa è bella
vado cantando all’aria delle stelle.
Di don Luigi Branco
Nota: le parole greche sono scritte in caratteri latini.