SELENE, “dai riccioli belli”

Selene, Hesperos, Phosphoros, Louvre, Parigi

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Sorella di Helios e di Eos, la dea Luna — detta anche Mene — era una bellissima giovane alata, figlia di Iperione e di Theia, ella era dunque una Titanide. Il suo rapido succedersi al dio Sole avveniva raramente su una quadriga, poiché ella preferiva cavalcare un toro o un cavallo e, talvolta, anche un mulo o un cervo.

Quando di sera sorgeva dall’Oceano in cui Helios si adagiava, il loro rapporto assumeva toni di fraterna dolcezza. Essi si salutavano amorevolmente, senza dar mai segni di stanchezza o d’insofferenza. Dea celeste degli spazi intermedi, la si vedeva anche in groppa a un caprone o al dio Pan che — sotto ovine spoglie — la sedusse. Selene «dai riccioli belli» era luminosamente delicata, con le bianche braccia e con il diadema di raggi, tanto che Zeus non potè sottrarsi al suo fascino. E dall’unione con il Cronide, la dea Luna partorì Pandia «colei che è completamente splendente», cioè il chiarore completo delle notti di plenilunio.

Sebastiano Ricci, Selene e Endimione, Londra, Chiswick House

La «bicorne» e «taurina» Selene ebbe un’importante storia d’amore con un giovane cacciatore. Era questi Endimione, figlio di Zeus e della Ninfa Calica, che aveva condotto gli Eolici di Tessaglia in Elide, dove regnava dopo aver strappato il trono al re Climene. Sposo di Cromia (o Ifiarassa o Iperippa) egli ne ebbe quattro figli.

Disteso in una grotta del monte Latmo, in Caria, l’affascinante giovane dormiva sereno, ignaro di essere oggetto dell’ammirata contemplazione di Selene, che gli si coricò accanto, baciandogli gli occhi socchiusi. Ella iniziò ad andare a trovarlo allorché scompariva dietro il Latmo, nell’Asia Minore, e la sua profonda passione diede il via a una bellissima storia d’amore. La dea Luna pregò Zeus di accondiscendere almeno a una richiesta dell’amato. Endimione ebbe la possibilità di disporre della propria morte e scelse allora di dormire un sonno eterno, restando giovane per sempre. Endimione non invecchiò e il suo volto mantenne il fresco fiore della giovinezza. Dalla loro unione nacquero cinquanta figlie e tanti erano i mesi dell’Olimpiade, fondata in Elide da Ideo Dattilo.

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Fonte: MITI E LEGGENDE DELL’ANTICA GRECIA, di Rosa Agizza – Newton & Compton Editori

FOTO: Rete

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