Tolstoj – GLI SCIACALLI E L’ELEFANTE

 

 

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Gli sciacalli avevano mangiato tutte le carogne della foresta e non avevano più niente da mangiare. Un vecchio sciacallo escogitò allora il modo di sfamarsi. Andò dall’elefante e gli disse:

– Noi avevamo un re, ma aveva preso delle cattive abitudini: ci ordinava di fare certe cose che non era possibile eseguire. Ora vogliamo sceglierci un altro re, e il mio popolo mi ha mandato a pregarti di diventare tu il nostro re. Da noi si vive bene: tutto ciò che ordinerai noi lo faremo e ti renderemo sempre onore. Vieni nel nostro regno!

L’elefante acconsentì e seguì lo sciacallo. Lo sciacallo lo condusse in una palude. Quando l’elefante fu ben impantanato, lo sciacallo gli disse:

– Ora comanda: ciò che ordinerai, noi faremo.

Rispose l’elefante:

– Ordino di tirarmi fuori di qui!

Lo sciacallo si mise a ridere, e disse:

– Attaccati alla mia coda con la proboscide: ti tiro fuori subito.

Ribatté l’elefante:

– Com’è possibile che con la coda tu possa tirarmi fuori?

E lo sciacallo di rimando:

– Perché dunque dai ordini che non si possono eseguire? Proprio per questo abbiamo scacciato il re di prima, perché ci comandava di fare cose che non si potevano eseguire.

Non appena l’elefante morì nella palude, arrivarono gli sciacalli e lo divorarono.

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LEV TOLSTOJ

FOTO: Rete

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