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Un libro per amico: ERETICI ED ERESIE MEDIEVALI

 

II movimento riformatore dell’XI secolo lasciava non solo istituzioni ecclesiastiche meglio definite e un papato avviato ad affermare una sua fisionomia possentemente monarchica, ma anche un impegno complessivo di rinnovamento difficile da frenare, o da subordinare immediatamente alla costruzione pontificia, dopo che le idee di riforma si erano ampiamente diffuse così in ambienti chiericali e monastici, come tra il laicato chiamato alla lotta contro il clero simoniaco e concubinario o, più generalmente, a sostegno della parte riformatrice.

Le possibilità di divaricazione stavano all’incrocio di due tendenze, entrambe prodotte dalla cultura ecclesiastica ed entrambe fondate su una comune esigenza di ricostruzione razionale: ricostruzione razionale delle istituzioni — razionalità istituzionale, sorretta dal potente strumento del diritto canonico —, e ricostruzione razionale dell’esperienza religiosa (razionalità religiosa nello sforzo di adesione letterale all’esempio del Cristo e dei suoi apostoli), con il denominatore ideale del mitico modello della chiesa primitiva.

Nel rapporto dinamico tra i due poli sta il nucleo delle successive divergenze: perché l’impegno di superamento dell’anteriore disordine e di ricostituzione di autorità ha pur esso un accentuato riferimento a valori biblici, e tali valori ridistribuisce, alimentando quel risveglio evangelico del XII […].

La lotta per la libertas ecclesiae contro il potere regio e signorile aveva coagulato attorno al papato le forze religiosamente più vive e impegnate. Tale coordinazione non venne meno nel corso del XII secolo, anche se via via si fecero più consistenti le contestazioni alle gerarchie ecclesiastiche. Si propose allora una «nuova eresia» in relazione al fatto che vi furono gruppi e individui che non vollero il raccordo con la chiesa romana o che non riuscirono a realizzarlo. A essi furono opposte affrettate chiusure e decisive incomprensioni.

La cultura chiericale vide la minaccia, non giunse a cogliere la specificità delle nuove eresie — che si muovevano prima di tutto su un piano etico, e solo latamente dottrinale —, incapace di uscire dagli schemi concettuali forniti dalla patristica e in particolare dai testi agostiniani.

Per altro verso, l’interpretazione canonistica dei fermenti religiosi critici fece il resto: la religiosità non conformista, e talvolta il semplice desiderio di vivere più direttamente il rapporto col divino al di fuori dei binari istituzionali, furono letti in chiave di disobbedienza al vertice della cattolicità romana, che si autoidentificava come unica e verace detentrice del messaggio cristiano, dell’ortodossia.

Una disobbedienza che, in conformità con gli sviluppi in senso pubblicistico della potenza papale — secondo il modello dell’antico ordinamento imperiale romano —, sul finire del XII secolo fu definita come delitto di natura pubblica, quando con la decretale Vergentis in senium del 1199 Innocenzo III equiparò l’eresia al crìmen lesae maiestatis. Il dissenziente, l’eretico divenne il criminale. La diversità di una scelta religiosa e dei modi di intendere e vivere la vocazione cristiana fu costretta in una dimensione «politica»: contro essa saranno utilizzati strumenti coercitivi assai violenti.

La tradizione di tolleranza — che trovava ispirazione in taluni versetti paolini della prima lettera ai Corinti (11, 19: «è necessario che vi siano eresie in mezzo a voi, affinché si possa conoscere quali di voi siano di provata virtù») e della lettera a Tito (3, 10: «allontana da te, dopo un primo e un secondo ammonimento, l’eretico») —, pur presente nella cultura chiericale, fu del tutto obliterata. A problemi di carattere religioso ed etico si rispose sempre più spesso con gli strumenti del diritto e della forza, anche se non venne meno una certa preoccupazione pastorale ispirata alla carità cristiana, pur quando si decise di utilizzare mezzi di costrizione cruenti. […]

 

GRADO GIOVANNI MERLO

Da “Eretici ed eresie medievali” – Il Mulino

 

Dettagli

Autore: ‎ Grado Giovanni Merlo

Editore: ‎ Il Mulino

Copertina flessibile ‏ : ‎ 158 pagine

Prezzo: 12 euro

ISBN-10 ‏ : ‎ 8815280529

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