Simboli: la PIOGGIA

  1. La pioggia è universalmente considerata come il simbolo delle influenze celesti ricevute dalla terra.

È l’agente fecondatore del suolo, che ne riceve la fertilità. Da ciò scaturiscono numerosissimi riti agrari rivolti al fine di scatenare la pioggia: esposizione al sole, richiesta del temporale montando una fucina, «monti di sabbia» cambogiani, danze varie. Ma questa fertilità non si riferisce soltanto al sole: Indra, divinità del fulmine, manda la pioggia ai campi, ma feconda anche gli animali e le donne. Ciò che discende dal cielo in terra rappresenta anche la fertilità dello spirito, la luce, le influenze spirituali.

La pioggia, dice lo Yi ching, ha origine dal principio ch’ien, principio attivo, celeste, da cui ogni manifestazione trae esistenza. La Risolat d’Ibn AIWalìd fa della pioggia celeste, delle Acque Superiori, l’equivalente cosmologico del seme: «Che le nuvole facciano piovere (la giustizia, o la vittoria). Che la terra si socchiuda affinché maturi la salvezza!» si legge in Isaia 45, 8. Il carattere ling che,-nel Tao-te ching (cap. 39) indica le influenze celesti, si compone del carattere wu, che designa gli incantesimi magici, e di tre bocche aperte che ricevono la pioggia del cielo: è l’espressione dei riti evocati in precedenza, ma il cui effetto rientra nel campo dell’intelletto. «Dio manda un suo angelo in ogni goccia di pioggia», dicono gli esoteristi dell’Islam.

Oltre al senso particolare che essi attribuiscono a questa formula, si deve far riferimento al suo simbolismo letterale ed avvicinarla al fatto che, secondo la dottrina indù, gli esseri sottili scendono dalla luna in terra disciolti nelle gocce di pioggia. Tale pioggia lunare comporta anche il simbolismo abituale della fertilità, della rivivificazione.

La pioggia è grazia ed anche saggezza: «La Saggezza suprema — insegna il maestro Hui-nèng — immanente alla natura propria di ognuno, può essere paragonata alla pioggia».

Il simbolismo della pioggia è generalmente molto vicino a quello della rugiada, ma talvolta essi si contrappongono in Cina, dove l’influenza della pioggia è di natura yin mentre quella della rugiada è di natura yang. L’uno e l’altro sono di origine lunare. Che i loro effetti siano concordi, è un segno dell’armonia del mondo .

  1. La pioggia venuta dal cielo fertilizza la terra e ricorda la leggenda greca di Danae. Rinchiusa dal padre in una cella sotterranea di bronzo perché non corresse il rischio di avere figli, ricevette la visita di Zeus, sotto forma di pioggia d’oro che penetrava da una fessura del tetto e che la fecondò. Simbolismo sessuale della pioggia come sperma, e simbolo agrario della vegetazione che ha bisogno della pioggia per crescere, si ricongiungono qui strettamente. Il mito ricorda anche le coppie luci-tenebre, oro-bronzo, che evocano l’unione dei contrari, origine della manifestazione della fecondità.
  2. 3. Secondo le tradizioni amerindie, la pioggia è il seme del dio del temporale. Nella ierogamia Cielo-Terra, la pioggia è lo sperma fecondativo. Questo valore simbolico le è attribuito in tutte le civiltà agrarie.

Nelle lingue maya quiché, acqua, pioggia e vegetazione sono termini equivalenti che si traducono con lo stesso vocabolo.

Essa può essere considerata come sperma o semenza, ma anche come sangue, dando origine ai sacrifici umani, riti di fecondazione caratteristici delle civiltà agrarie.

Itzanam, dio agrario della teogonia maya, proclama: «Io sono la sostanza del cielo, la rugiada delle nuvole».

Nelle lingue maya quiché la parola quic significa ad un tempo sangue, resina, linfa, come ogni altra secrezione liquida, umana o animale, che si paragoni alla pioggia.

Presso gli Aztechi, Tlaloc, Dio della Pioggia, è anche il dio del fulmine e del baleno, pioggia di fuoco. Si sa che il lampo, come la pioggia, ha valore di semenza celeste. Il cielo di Tlaloc, — Tlalocan — è la dimora degli annegati e dei folgorati. Tlaloc era rappresentato con occhi e bocca circondati da anelli, composti dal corpo di due serpenti.

Questi serpenti rappresentavano sia il veleno sia l’acqua.

Presso gli Inca del Perù, la pioggia è versata sulla terra dal Dio della Folgore Illapa che l’attinge dalla Via Lattea, il grande Fiume del Cielo.

L’associazione simbolica Luna-Acqua-Prime Pioggie- Purificazione si delinea chiaramente nelle cerimonie celebrate dagli Inca in occasione della festa della Luna (Goya Raimi, dal 22 settembre al  22 ottobre). Tale mese segna la fine della stagione secca ed in questo periodo gli stranieri, i malati ed i cani, erano allontanati dalla città di Cuzco in vista dell’inizio delle cerimonie che richiamavano le prime piogge.

In India si crede che la donna feconda rappresenti la pioggia, ovvero la sorgente della prosperità.

  1. La pioggia, figlia delle nuvole e del temporale, riunisce i simboli del fuoco (lampo) e dell’acqua: essa riveste il doppio significato di fertilizzazione spirituale e materiale. La Chandogya Upanishad esprime alla perfezione il ruolo della pioggia. Cadendo dal cielo, essa rivela il favore degli dei, nel doppio senso spirituale e materiale. Il Rig Veda conosce il duplice aspetto della pioggia: «Colui che favorite, o Mitra e Varuna, la pioggia del cielo lo gonfia del suo miele*… Noi vi chiediamo la pioggia, il dono, l’immortalità… O Sovrani, bagnateci con il latte del cielo!… Essi fanno piovere il cielo, vermiglio, immacolato».

 

Da “Dizionario dei simboli” – BUR

FOTO: Rete

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