Psicologia della scrittura: FIDUCIA ESAGERATA NELLE PROPRIE POSSIBILITA’

Calibro

II calibro si riferisce alla dimensione verticale del corpo di scrittura. I diversi atteggiamenti manifestati in quella dimensione indicano la misura con cui lo scrivente si pone nei confronti della realtà che lo circonda. Riguarda quindi non solo come la recepisce, ma anche come la valuta nelle manifestazioni estroversive; ciò dipende dal rapporto che viene inconsciamente stabilito tra il sentimento di sé e la realtà.

Chi ha una fiducia esagerata nelle proprie possibilità cerca spazio per farsi notare, in tutte le manifestazioni è grandioso e della realtà ha una visione alterata dall’eccessiva considerazione del proprio influsso nelle situazioni. Pulver afferma che si tratta di «un bisogno di espansione che si manifesta nello spazio». Infatti la grandiosità nell’esprimersi è una dimostrazione enfatica del proprio io, una esaltazione della propria figura, una coscienza esagerata del sentimento di sé, un bisogno di manifestare la propria esuberanza.

Su tale conformazione psichica si infrange la realtà, che subisce una deformazione in grandezza e quindi ne vengono ampliati i contorni, accentuata l’importanza delle grandi linee e trascurati i particolari, che nei criteri di valutazione del grandioso non incidono minimamente. La grandiosità di concezione e di espressione è psicologicamente antitetica alla giusta misura e al senso esatto delle proporzioni.

Quell’atteggiamento si deve necessariamente riflettere in quell’attività espressiva che è la scrittura e perciò il grandioso tradurrà a sua esigenza di spazio tracciando lettere e parole con proporzioni vistose.

Al contrario, colui che diffida di sé ed ha coscienza dei propri limiti vede le situazioni e le valuta con un rigore che serve a prevenirlo da rischi, ma che pure è un’esagerazione per eccesso di misura prudenziale. Questi evita al massimo di farsi notare e quasi si restringe in se stesso onde essere più protetto e sicuro; ciò troverà un riflesso anche nel comportamento grafico attraverso proporzioni ridotte di lettere e parole.

Il rapporto obiettivo tra una cosciente valutazione delle proprie capacità e la portata delle situazioni che si esaminano viene espresso da un comportamento equilibrato che, nella scrittura, si manifesta attraverso un calibro medio in cui, inconsciamente, lo scrivente evita l’esagerazione sia in grandezza che in piccolezza.

Fanno parte di questo capitolo i segni Calibro grande, Calibro medio, Calibro piccolo. Sotto il Calibro grande vanno i segni Alta-Rotonda e Alta-Allungata, sotto il Calibro piccolo i segni Minuta e Minuziosa.

Calibro grande o Alta

II segno Alta si ha quando la scrittura ha un calibro (altezza delle minuscole minori a, e, u, o, e, m, n, ecc.) superiore ai 3 mm. Se l’estensione verticale delle lettere è proporzionata a quella orizzontale, abbiamo Alta-Rotonda; se l’estensione verticale delle lettere è visibilmente superiore a quella orizzontale, abbiamo Alta-Allungata. La misurazione va fatta calcolando la distanza tra l’apice inferiore e quello superiore delle lettere, prescindendo dalla loro inclinazione.

Per Alta-Rotonda è indispensabile che il Largo di lettere non sia inferiore ai 6/10 e così pure il Curva; per Alto-Allungata si richiede che il Largo di lettere e il Curva non superino i 5/10. Come sempre, qui la misurazione non deve seguire un rigore strettamente matematico.

Per la misurazione si tenga il seguente criterio.

Alta-Rotonda. Quando il calibro è di 3,5 mm abbiamo 5/10 del segno, con 4 mm di calibro abbiamo 6/10, con 4,5 mm 7/10, con 5 mm 8/10, con 5,5 mm 9/10, con 6 mm e più abbiamo 10/10.

Alta-Allungata. Quando il calibro è di 10 mm e il Largo di lettere 0/10, abbiamo 10/10 del segno, ma ciò non si avvera mai; se il calibro è di 10 mm e il Largo di lettere 1/10, abbiamo 9/10; se il calibro è 10 mm e il Largo di lettere 2 – 3 – 4 – 5 / 1 0 , abbiamo 8 – 7 – 6 – 5 / 1 0 di Alta-Allungata; se il calibro è di 9 mm e il Largo di lettere 2/10, abbiamo 7/10 del segno; se 8 – 7 mm di calibro e Largo di lettere 2/10, abbiamo 6 – 5/10; se il calibro è di 6 – 5 mm e il Largo di lettere 1/10, abbiamo 5-4/10. Come si vede, è necessario stabilire sempre una proporzione tra l’altezza di calibro e la Larghezza di lettere. Alta-Allungata può anche superare il calibro di 10 mm, ma sempre si richiede di fare le proporzioni secondo il criterio stabilito.

 

LAMBERTO TORBIDONI – LIVIO ZANIN

In “Grafologia, testo teorico pratico” – La Scuola

Foto: RETE

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