Secondo alcuni non superficiali osservatori l’Italia è il paese delle antologie, che però non sono esenti da difetti, da omissioni e da manchevolezze, come questa, del resto, che nasce con la pretesa di offrire un quadro piuttosto ampio di cenni poetici da Omero ai giorni nostri, naturalmente riferiti alla Calabria.
ESTATE DEL MIO PAESE
Ti ho rivista così come una sposa
inghirlandata di rovente sole,
vestita di arabeschi e crinoline,
mutevole di luce e di colori,
estate del mio paese
dove tuttora insepolte
riconfluiscono le ore,
dove sui sogni di pietra
aprono solchi le arsure
e smania un filo di vento
che ricompone morbidi risvegli
di tra le chiome giovani dei timi.
Oggi tu resti un ricordo,
estate del mio paese:
ti vincono le prime nebbie
che salgono sempre più fitte
che rendono stanco il respiro
che velano i lumi d’autunno.
Chissà, che non facciano preda,
o cuore che avverti il grigiore,
degli ultimi sorsi di luce?!
GIUSEPPE CARRIERE
…
Ma perché un’antologia dedicata alla Calabria?
Innanzi tutto perché sono calabrese e una sorta di orgoglioso campanilismo mi ha guidato alla ricerca dei testi; poi perché ritengo che al di là del pretesto, la Calabria vada visitata e conosciuta nei suoi aspetti intimi, che non sono pochi e peregrini.
Tutto ciò nel libro non avviene attraverso le solite indicazioni culturali o turistiche che seguono quasi sempre itinerari obbligati senza mai creare momenti di sosta fuori del peso dei protagonisti e dei riferimenti della storia e dell’archeologia.
Una terra va guardata anche idealmente e incontrata con gli inaspettati scenari della poesia per meglio godere poi il momento conviviale, il folklore, la tradizione, il cibo, i vini, l’arte, le montagne. La poesia assomma in sé emotivamente la leggenda e le suggestioni d’ogni cosa e ricrea finanche i sapori e il senso di libertà di un luogo che, saputo vivere, diventa luogo dell’anima e quotidianità irripetibile.
Dalla prefazione di “POESIE ALLA CALABRIA” A CURA DI Dante Maffia, ed. Periferia – Cosenza
Foto RETE