
GRAZIA DELEDDA, premio Nobel per la letteratura nel 1926
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Grazia (150.000) FEMMINILE.
ALTERATI:
Graziella (110.000), Grazietta (3.000), Grazina (75).
NOMI DOPPI:
Grazia Maria (3.000). –
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MASCHILE:
Grazio (900).
ALTERATI:
Graziello (200), Grazietto (25), Graziolo (30), Graziuccio (25).
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È uno dei nomi femminili, con il diminutivo Graziella e il nome doppio Grazia Maria e Maria Grazia (v. Maria), più diffusi in Italia, con più alta frequenza in Sicilia per Grazia, in Sardegna per Grazietta e in Puglia per la singolare trasposizione al maschile Grazio.
È un nome fondamentalmente cristiano, anche se in parte può essere anche laico, affettivo, dato per augurare alla bambina di avere grazia,ossia bellezza e leggiadria, sul modello del soprannome e nome già Iatino di età imperiale Gratia, connesso anche con le tre Gratiae (in greco Charites) della mitologia classica, dispensatrici della bellezza e dell’armonia all’umanità e alla natura.
Con matrice cristiana è insorto e si è affermato fin dal Medio Evo (anche come maschile: Grazia d’Arezzo è un noto canonista del Duecento) in riferimento alla grazia divina (in latino gratia, calco del greco chàris e questo dell’ebraico hèn), la concessione per lo più straordinaria e miracolosa di un aiuto agli uomini, e l’aiuto stesso, da parte di Dio, dei santi, e in particolare di Maria Vergine, distributrice e intermediaria presso il figlio Cristo di grazie, e per questo denominata e venerata come Maria Santissima o Madonna delle Grazie.
È proprio per questa devozione, e per la gratitudine per una grazia ricevuta alla Madonna delle Grazie, patrona di regioni e città di tutta l’Italia (Toscana, San Dona di Piave, VE; Nettuno e Marcellina di Roma; Minturno, LT; Belvedere, Morano e Spezzano Calabro, CS; Decimoputzu e Sanluri, CA; ecc.), ha avuto una così ampia diffusione Grazia con i derivati, tanto da derivarne anche il singolare maschile Grazio.
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Fonte: “Nomi d’Italia”, di Emidio De Felice – I Libri di Epoca
Foto: Rete