CORTINARIUS ORELLANUS (Fr.] Fr. 84
Da “Bixia orellana”, erba che secerne un liquido giallo-arancio. Per il suo colore.
SINONIMI: Cortinarius rutilans – Quélet
Cappello: 3-8,5 cm, dapprincipio quasi emisferico poi aperto con umbone appena accennato, carnoso solo al centro umbonato, nel restante caratteristicamente a carne molto sottile; finemente ricoperto da squame quasi granuliformi; rosso-arancio o brunastro-fulvo con tonalità rosse, qualche volta anche più scuro; margine sottile, dapprincipio involuto poi aperto, piuttosto ondulato, spesso con spaccature. Asciutto.
Lamelle: spaziate, mediamente larghe, piuttosto grosse, arrotondate o leggermente decorrenti al gambo; da zafferano a rosso-ruggine.
Gambo: 4-8×0,5-1,2 cm, sodo, pieno, quasi cilindrico, leggermente attenuato alla base, giallo poi giallo-ruggine, liscio, finemente fibrilloso. Cortina gialla, chiara, evanescente.
Carne: da gialla a fulva; ruggine sotto la cuticola del cappello. Odore leggero di radice. Sapore dolciastro (assaggiare ed espellere il tutto).
Spore: gialle a forma di mandorla o ellittiche, finemente verrucose, rugginose in massa, 8,5-12,5 x 5,5-6,5(7) micron.
Habitat: nelle foreste di latifoglie, raramente di aghifoglie, in terreno sabbioso, siliceo. Raro in Italia. Agosto-ottobre.
Commestibilità: VELENOSO MORTALE .
OSSERVAZIONI: È un fungo la cui tossicità ad esito mortale è stata accertata molto recentemente dopo un avvelenamento massiccio in Polonia. I suoi effetti si manifestano anche dopo 3-14 giorni di incubazione. Dalle ricerche più attuali sono da attribuirsi stesse caratteristiche di tossicità al Cortinarius speciosissimus, al Cortinarius bolaris e al Cortinarius rubicundulus , molto simili per taglia e colore, a tutte le Dermocybe del gruppo della cinnamomea, sanguinea, phoenicea, cinnabarina, semisanguinea, semisanguinea var. pallidipes (Moser) ed altre (circa 30 specie). È perciò da evitare tassativamente il consumo di tali specie di Cortinarius di piccola e media taglia, a colori tra il rosso vivo, rosso mattone e giallastro oro.
BRUNO CETTO
Da “Funghi dal vero” – Saturnia
Foto: Rete