GHIBERTI E BRUNELLESCHI nel concorso del 1401

Formella del Ghiberti

 

Episodio emblematico nella vicenda dell’affermazione degli ideali rinascimentali è sicuramente quello del concorso del 1401, bandito dall’Arte della Calimala (corporazione dei commercianti dei panni di lana) per scegliere lo scultore cui affidare l’esecuzione della seconda porta del Battistero di Firenze.

Come racconta Lorenzo Ghiberti nei suoi Commentarii  (1455 circa), ai partecipanti fu richiesto di realizzare in bronzo la scena biblica del Sacrificio di Isacco. Delle diverse formelle eseguite […] si sono conservati solo i saggi di Filippo Brunelleschi e eli Lorenzo

Ghiberti, al quale fu affidata all’unanimità dai giudici del concorso l’esecuzione della porta.

Esaminiamo brevemente le due formelle.

Ghiberti fornisce un’interpretazione serena e pacata dell’episodio del Sacrificio di Isacco. Un fiammeggiante sperone di roccia permette allo scultore di organizzare e di unificare la scena: sulla sinistra si trovano due eleganti servitori, che discutono amabilmente tra loro; sulla destra Abramo punta il coltello alla gola del figlioletto Isacco, che Ghiberti descrive con estrema precisione anatomica, esemplandolo sulla plastica antica, ma senza alcuna caratterizzazione psicologica. A completare l’equilibratissima composizione, lo scultore fiorentino colloca sulla cima dello sperone di roccia l’ariete destinato al sacrificio, ignaro del suo destino. Ghiberti sintetizza consapevolmente Classicismo e Gotico, fornendo una prova di impeccabile qualità formale, nella quale la luce accarezza le forme, definendole con un delicato chiaroscuro.

Formella del Brunelleschi

Diversa è la concezione alla base della formella di Brunelleschi, che organizza la scena su due piani distinti. In primo piano, le figure dei servitori sono presentate in pose complesse dal forte aggetto (quello di sinistra è chiaramente esemplato sulla statua antica dello Spinario), che le fanno debordare dalla cornice mistilinea.

Su un piano formato dalla roccia, percepibile più in profondità rispetto allo spazio ospitante i due servitori, si svolge il Sacrificio di Isacco, descritto con toni drammatici, sottolineati da un aspro modellato, che scava lo spazio intorno alle figure, colpite da continui lampi di luce: Abramo, con irruenza, prende alla gola Isacco, che urla cercando di divincolarsi; l’angelo blocca con forza il braccio di Abramo, il quale lo fissa sconcertato.

Brunelleschi carica eli umanità l’episodio, attualizzandolo: Abramo non asseconda ciecamente la direttiva divina, ma ne vive profondamente il dramma.

Con questa interpretazione nuova e vissuta della storia biblica, con il riuso cosciente e personale dell’antico, con lo studio della corporeità delle figure, la formella eli Brunelleschi si propone come primo esempio eli opera rinascimentale, troppo precoce per trovare il consenso della committenza, ancora orientata verso i modi del Gotico Internazionale.

Da “Storia dell’arte” 2, di Dorfles, Buganza, Stoppa – Atlas

Foto: Rete

Ti potrebbero interessare:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Close