
Presunto ritratto di Brunelleschi, Masaccio, San Pietro in cattedra (1423-1428), Cappella Brancacci, Firenze
Bruno (363.000).
VARIANTI: Brunóne (300).
ALTERATI e DERIVATI: Brunello (2.300) e Brunellesco (100), Brunetto (3.000), Brunino (25); Brunaldo (150) e Brunaldino (20), Brunero (2.000) e Brunoro (50).
FEMMINILE: Bruna (191.000).
ALTERATI e DERIVATI: Brunella (5.000), Brunetta (5.000)\ Bruttina (200); Brunera (150).
E uno dei nomi di più alta frequenza (Bruno è il 14° per rango tra i maschili, Bruna il 28″ tra i femminili), ampiamente diffuso in tutta l’Italia per le forme fondamentali, ma fortemente accentrato in Toscana per gli alterati Brunetto e Brunetta e per i derivati Brunaldo, Brunero e Brunellesco (con i suffissi –aldo, -èro, e, da Brunella, -esco).
Il nome italiano presenta due processi di formazione diversi.
In parte continua il soprannome Bruno o Bruna, formato da bruno “di colore scuro e lucente”, riferito ai capelli e alla barba o alla carnagione, aggettivo penetrato dal germanico “brun- nel latino tardo brunus, con i contatti tra Romani e Germani sui confini dell’Impero e per la presenza di forze germaniche ausiliarie nei territori romani.
Ma in parte maggiore continua il nome germanico Bruno (o Brunone), formato dallo stesso aggettivo *brun-, documentato in Italia, dall’VIII secolo.
La diffusione è stata comunque promossa anche dal culto di vari santi di questo nome, soprattutto San Bruno o Brunone di Colonia, fondatore nel 1088 dell’Ordine dei Certosini, San Bruno vescovo e patrono di Segni, Roma, morto nel 1123, e anche dalla devozione per Maria Santissima della Bruna, compatrona con Sant’Eustachio di Matera, Brunellesco è invece promosso, in Toscana, dal prestigio e dalla fama del grande architetto e scultore fiorentino del Quattrocento Filippo Brunelleschi, chiamato comunemente «il Brunellésco»
EMIDIO DE FELICE
Da “Nomi d’Italia” – Libri di Epoca
Foto: Rete