Erba viperina – Echium vulgare

 

Una pennellata di azzurro lungo le strade segnala probabilmente la presenza di E. vulgare, una pianta il cui nome popolare è “erba viperina”. I contadini detestano questa pianta dalle radici forti e profonde, anche se il nome volgare riporta alla mente il tempo in cui la pianta era usata per curare i morsi di vipera. E in effetti Dioscoride, il medico e scrittore di medicina dell’età classica greca, lo menzionava come rimedio, sia preventivo sia terapeutico.

L’erborista inglese del secolo XVII William Coles riteneva poi che il fusto di E. vulgare fosse “macchiato come la pelle di un serpente”, e ciò, secondo l’accettatissima “dottrina dei segni”, era prova del suo valore antitossico. Una presunta rassomiglianza dell’infiorescenza secca che porta i frutti con la testa di un serpente rafforzava poi questa ipotesi.

Il nome del genere, Echium, deriva dal greco ékis, “vipera”, ed è chiaramente riferito a tutte queste antiche credenze.

Ma gli erboristi trovarono anche altri usi per E. vulgare: un infuso dei semi, si diceva, scaccia la malinconia; poi si sosteneva che promuovesse il flusso latteo nelle madri.

In tutta Italia E. vulgare è presente con la sottospecie vulgare; nell’Italia centro-meridionale compare anche la sottospecie pustulatum, più densamente setolosa e pungente.

È una pianta grossolanamente pelosa, con numerose foglie basali che si restringono in piccioli e foglie caulinari sessili. L’infiorescenza è composta da numerose corte cime scorpioidi.Altezza: 30-90 cm. Fiorisce da aprile a settembre.

Se la pianta è osservata a distanza, una massa dì peli biancastri offusca in parte il verde della superficie fogliare.

I fiori sono riuniti in numerose cime scorpioidi lungo un asse allungato. Sono rosa in boccio e blu quando si aprono. Le cime si allungano man mano che i frutti si sviluppano. La corolla ha lobi ineguali; gli stami fuoriescono dalla fauce e sono più lunghi della corolla.

I lunghi, esili sepali nascondono il frutto, che è formato da quattro acheni.

Gli acheni angolosi hanno evidenti linee in rilievo.

Pianta di suoli asciutti e luminosi. E. vulgare è comune in tutta Italia, dal litorale alla media montagna.

 

Da “Fiori spontanei” – Selezione R.D.

Foto: Silvia Farace, Acta plantarum

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