VALLE ARGENTINO: errata corrige

 

Stamattina sono tornato con Silvia nella Valle dell’Argentino. Volevo fare foto, verificare la situazione, prendermi un po’ di quel benessere che essa sa dare. Siamo partiti da casa dopo le sette. L’aria era frizzantina, ma piacevole. Nessuna macchina in circolazione.

Alla Hjumara abbiamo lasciato la strada carrabile e ci siamo incamminati per il sentiero che costeggia il fiume. Delizia pura. A conforto la voce del fiume, come un amico fedele con cui condividere i passi.

Procediamo, lentamente, fermandoci per conservare qualche scorcio. Ogni tanto merda e fazzolettini con i quali qualcuno ha segnato il suo passaggio. Non come l’altro anno, che si doveva procedere come in una gincana.

Verso le otto e mezzo cominciano a salire le prime macchine.

Al ponte ru Cirasiddo prendiamo il sentiero alla sinistra del fiume per andare a Cuagghianuno. Ci fermiamo un po’ alle fontane, poi saliamo alla cascata. Una breve sosta e poi il ritorno, lungo lo stesso percorso.

Nel breve tragitto dalla Hjumara a Santa Catrina (erano circa le 10,30)  incrociamo una ventina di macchine stracolme. Quando arriva il primo blocco di sette macchine torno indietro per vedere se si fermano alla barra: vanno tutte oltre.

Sotto l’Armilungo incontriamo Franco Grimone e Francesco Corrado, due volontari di Gaia Odv Calabria, che dedicano il loro tempo come guardie ambientali. Manifesto la mia delusione per quello che ho visto. Mi rincuorano aggiornandomi sui passi che si stanno compiendo.

Ripenso a quello che ho scritto nei giorni scorsi. Era basato su informazioni relative alle prime ore del mattino.

ERRATA CORRIGE: nella Valle non si volta pagina; si volta metà pagina (ma è già un cambio importante).

Sicuramente la situazione è migliorata, sia nel traffico (finalmente niente quod e macchine solo per una destinazione autorizzata) sia nell’uso del territorio (niente tavolate con relativa cagnara). Bello vedere tanti che s’addentravano a piedi, sfidando la polvere dei “privilegiati”.

C’è ancora molto da fare. Molto dipende dalla buona educazione dei visitatori. Teniamo però fermo un punto: lasciamo che la Valle si offra in tutta la sua bellezza così com’è. Va solo difesa dalla volgarità dilagante. Trenini, campeggi, parco giochi, diavolerie varie lasciamoli dove già ci sono. Non sono per la Valle.

“La Valle è per chi la sa attraversare con discrezione, disporre l’animo alle sorprese, gustare le fatiche del cammino come viaggio nell’insolito, nell’incontaminato.”

RINGRAZIAMENTI SI DEVONO A FRANCO E FRANCESCO

per il prezioso lavoro di volontari in difesa dell’ambiente

 

 

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