CASTELLANO

 

Il testo di questa canzone e le informazioni accessorie li devo alla cortesia di Ermelinda Guaragna, della figlia Minuccia e di Enzo Pandolfi. Li ringrazio.

L’autore è Vittorio Di Leone, un contadino nato ai primi del Novecento, che aveva frequentato solo la seconda elementare. Quando andava a scuola, la maestra Gina gli aveva dato il permesso di portarsi appresso anche il fratello più piccolo, Luigi. Doveva accudirlo lui, perché la mamma era impegnata nei lavori dei campi, mentre il papà era emigrato in California.

Siamo negli anni Cinquanta. Finito in un cumulo di macerie il fascismo, la lotta politica si accese tra due schieramenti: la DC e i partiti di sinistra.

Anche ad Orsomarso le elezioni, sia quelle politiche sia quelle amministrative, erano vissute da tutto il paese con grande partecipazione. In chiesa le prediche diventavano comizi. Le discussioni erano accese. Durante le manifestazioni politiche in Piazza, stracolma di uomini e donne, gli animi si riscaldavo, soprattutto durante le amministrative.

La lotta era sempre tra la DC (in paese si diceva la Croce) e liste civiche (ma politicamente orientate a sinistra). Nei primi anni Cinquanta una di queste liste denominata “CAMPANA” era guidata dal dott. Vincenzo Guaragna. Venne sconfitta.

Alle elezioni successive la lista civica prese il nome “IL CASTELLO”. era guidata dal maestro Giglio Fortunato, con l’appoggio esterno di Vincenzo Guaragna. Anche in queste elezioni vinse la Croce.

Per festeggiare l’evento Vittorio Di Leone scrisse questa canzone. Racconta Ermelinda che Vittorio, Celentano, Angelo Freni ed altri andavano nelle case dei vincitori a cantarla, accompagnandosi con chitarra e mandolino, e, presumo, con abbondanti libagioni.

Un piccolo episodio della nostra comunità che mi garba conservare.

..

 

CASTELLANO

O castellano della campana appassionato,

Ancora senti la nostalgia del passato.

Vuoi ripetere il ritornello in clandestino

Hai sbagliato il tuo cammino.

Ritorn.

Ndin Ndon Ndan

Il castellano è sempre perditore.

Ndin Ndon Ndan

Quel ritornello che tormenta il core

O castellano sei un acerbo dittatore,

Del tuo programma nulla è preso a cuore.

Sei il dirigente della banda castellana

Vuoi ripetere ancor domani

E poi sconfitto te ne vai lontano

Rit.

Ndin Ndon Ndan …

O castellano trombettiere di Bulganin

Tu nel paese sei la guerra e la rovina.

Or vuoi suonare “falce e martello”,

Ti fanno re di quel castello.

Farai il governo di tutti gli uccelli.

Rit.

Ndin Ndon Ndan …

O castellano hai perduto il primo tempo

E quell’amico ti ha tradito certamente,

Poi nel secondo te ne stai in agonia

Darà a te l’ultimo addio

E poi sconfitto te ne vai via

 

Rit.

Ndin Ndon Ndan …

 

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